1. 1 – serie Forica: Da ricercatore


    Data: 02/10/2020, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... fare una doccia e che non avevo più il suo profumo addosso. Lei mi disse altrettanto e se ne rammaricava. Le chiesi il perché e mi rispose che le sembrava che le fosse mancato qualcosa.
    
    “Sai, mi manchi e per di più non ti ho sottomano” disse lei.
    
    “Perché? Che cosa avresti fatto?”
    
    “Ti avrei manomesso, nel senso ti avrei messo mano”
    
    “Non puoi aspettare a domani?”
    
    “No! Ne ho voglia adesso”
    
    “Come posso aiutarti?”
    
    “Mi puoi dare una mano parlando mentre proseguo con i miei massaggi alla fighetta”
    
    “Ma non mi dire! …. Ed io che dovrei fare?”
    
    “Fai anche tu dei massaggi al tuo ‘cicciolino’. Vedrai quanto diventa grosso!”
    
    “Come sei messa sul letto?”
    
    “Con la pancia in su”
    
    Dopo qualche istante la sentii ansimare perché si stava toccando il clitoride.
    
    Riprese a parlare:
    
    “E’ diventato così grosso! Non lo trattengo più nel suo nido! Dimmi che ti piace quel che ti dico!”
    
    “Si, mi piace ed anche tu oltre a quello che ti stai facendo. A che cosa pensi in questo momento?”
    
    “A te, al tuo cazzo a quanto mi hai fatto sbrodolare stamane”
    
    “Ma non mi dire! Sei venuta molto?”
    
    “Si. Mi è colata la sbroda sulle cosce tanto che quando sono arrivata a casa avevo le mutandine tutte bagnate. Mi piace venire per te. Ora vorrei essere sulla poltrona a sgrillettarmi davanti a te”
    
    Queste frasi avevano delle pause dovute al suo ansimare.
    
    Io mi stavo segando e rallentavo l’andatura per cercare di venire contemporaneamente a lei.
    
    Nel frattempo me la ...
    ... immaginavo sdraiata sul letto con le gambe aperte e le sue mani in toccare inizialmente delicato per poi accelerare e strapazzare il clito aprendo le grandi labbra ed infilando periodicamente alcune dita nella figa.
    
    Poi sentii silenzio nella cornetta ed improvvisamente un grido soffocato. Era venuta. La chiamai ma non mi rispose. Sentivo il suo respiro accelerato. Dopo qualche minuto mi chiese se fossi venuto anche io.
    
    Anche io avevo avuto un orgasmo silenzioso perché volevo sentire il mio amore godere.
    
    “Dimmi un po’! È piovuto da te?” Dissi
    
    “Si, solo sulla mia figa, ma non pioggia” mi rispose.
    
    Dissi che il mio sperma era stato abbondante e con uno schizzo poderoso era andato a finire sulla mia pancia.
    
    “Mi sto leccando le dita” disse Forica “Tu che stai facendo?”
    
    “Niente!”
    
    “Perché non ti lecchi le dita?” mi disse lei.
    
    “Uhm! Buono!” risposi.
    
    Così conobbi il sapore del mio sperma.
    
    Aveva un sapore particolare, piacevole. Era diverso da quello delle donne. In diretta le dissi le mie impressioni sul sapore e di quello che provavo.
    
    Continuammo così per oltre un’ora.
    
    Continuavamo a toccarci e vista la carica erotica della sua voce e della mia per lei venimmo un’altra volta.
    
    Ci mandammo baci, ci augurammo la buona notte e poi chiudemmo la comunicazione per addormentarci.
    
    Non mi capacitavo della fortuna avuta e della apertura mentale di Forica che aveva vissuto sempre in una famiglia tradizionale con un tasso di cultura basso e che non capiva il ...
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