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1 – serie Forica: Da ricercatore
Data: 02/10/2020, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... andai nel mio studio. Ero euforico. Avevo la più bella e sexy donna della facoltà. Mi si era presentata vestita con un abito a fiori, allacciato in vita da una cintura stretta larga non più di due centimetri di colore rosso con una fibbia intonata al vestito indossato. Non aveva calze e le scarpe bianche avevano un tacco da 7 cm circa. Sentivo il suo profumo ovunque. Ho lavorato tutta la mattina di gran lena raggiungendo gli obiettivi che mi ero proposto ed ero soddisfatto del lavoro. Lei era addetta alle osservazioni meteo e sfogliava rapporti e dati meteorologici cercando di capire cosa potesse accadere in giornata e nei giorni successivi. Alle 11.00 lei uscì per andare al bar per il caffè con altri colleghi ma non mi invitò. “Che strano! È uscita senza dirmi niente! “ . Ci rimasi male. Al ritorno dalla pausa neanche una parola fino all’ora di chiusura alle 13.30. Nell’aprire la porta “Lei, ingegnere rimane qui? Non va a pranzo? “ Mi voltai guardandola “Se non vado vorrei che qui ci fosse qualcuno a tenermi compagnia!” risposi ironicamente. “Le terrò compagnia se mi inviterà il dolce!“ disse Forica “Si, e con piacere” risposi. Dopo di che chiuse la porta della stanza e sottovoce mi disse “esco con gli altri, dico che sei già uscito ed in istituto non c’è nessuno. Chiudo la porta d’ingresso. Poi ritorno qui da te”. Era un chiaro messaggio ‘voglio stare con te in intimità”. E così fece. Al rientro mi venne incontro e ci ...
... scambiammo baci. Questo era l’antipasto del nostro pranzo. In istituto ti do del Lei perché non voglio che si sappia che ti amo. Se il fatto si dovesse sapere mi dispiacerebbe e susciterei delle gelosie tra le altre colleghe. Ogni cosa va fatta a tempo e luogo. Altri baci terminarono queste parole. Le mani corsero ad esplorare il suo corpo e lei fece altrettanto con mio. La voglia di fare sesso stava salendo velocemente. Mi slacciò i pantaloni ed io le misi le mani tra le gambe. La sorpresa fu che non aveva perizoma ma delle classiche mutandine. Rimasi interdetto. Me l’aspettavo in perizoma o anche nuda. Io avevo i boxer, che lei mi abbassò, e volle che me li togliessi. Rimasi nudo. Lei si spogliò e girammo l’istituto nudi tenendoci per mano cercando un posto che ci piacesse per accoppiarci. Trovammo una poltrona in finta pelle verde nella sala riunioni. Forica ci si sedette e mi carezzo il cazzo guardandolo alla luce, osservandolo dicendomi che non aveva mai osservato un uomo alla luce del giorno. “Sei bello, mi piaci, che bella pelle, sei tenero ed hai un bel profumo” disse. Le dita della mano passavano ed esploravano ogni millimetro del mio corpo ritornando sempre sul mio sesso toccando delicatamente i rigonfiamenti. I baci delicati ovunque sono stati tanti. Io la baciavo sulla bocca infilandole la lingua che lei succhiava in modo sublime. I baci sul glande cominciarono ad infittirsi ed alla fine le labbra lo chiusero come fosse un Mon Chéri. Dopo ...