1. 1 – serie Forica: Da ricercatore


    Data: 02/10/2020, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualche minuto smettendo di gustarlo mi disse “hai fatto bene a non lavarlo stamane. Mi piace il profumo che ha. Mi eccita e mi fa arrapare tantissimo. Mi stai guardando?”
    
    Risposi “Si. Ti sto guardando. Il tuo profumo, che da stamane mi sta penetrando nelle narici, non mi dà tregua e mi eccita all’inverosimile. Tu perché non ti sei lavata?”
    
    “eh già! Non mi sono lavata neanche io perché volevo avere la tua sensazione sulla mia pelle ed i tuoi odori sulle grandi labbra e nella figa. Me li sono goduti nelle ore di sonno e non posso farne a meno. Qualche ora fa sono andata in bagno e mi sono toccata la fighetta per sentire il meraviglioso profumo che mi hai lasciato da ieri. Ora tu lo senti ancora?”
    
    Risposi “Senti un po’! io sono pronto a scoparti oppure devo masturbarmi perché quel che dici, come mi manipoli ed il tuo odore mi stanno facendo impazzire”
    
    “Eccomi sono tua a completa disposizione con mio grandissimo piacere. Accomodati” mi disse lei.
    
    Le sollevai le splendide gambe con ai piedi le scarpe, la penetrai dolcemente sino in fondo alla figa arrivando all’imboccatura dell’utero.
    
    I miei movimenti dolci la portarono in estasi.
    
    I mugugni e le parole erano soffocate dalla voglia e dal respiro affannoso. Anche Forica stava godendo del mio cazzo che la stava scavando. I suoi succhi scendevano a lubrificare le parti in movimento.
    
    Le dissi che l’amavo tantissimo, che mi aveva preso completamente, che ero suo, che non avrei mai voluto finire ...
    ... quell’accoppiamento. Il piacere che mi dava mi sconvolgeva e non mi faceva sentire la fatica nei muscoli.
    
    “Dai montani come una vacca, mi sento in calore per te”
    
    “Aaahhhh ………. Continua! ………………. Ssssiiiiiii! …….. che bello!
    
    “Lo sento duro, grosso, mi stai aprendo, continua, mi piaci”
    
    Poi con un urlo soffocato venne ed anche io dopo qualche istante.
    
    Ci baciammo e ci accarezzammo seduti stretti sulla poltrona.
    
    Che belle sensazioni!
    
    Eravamo felici e sereni, svuotati di tutte le preoccupazioni della vita.
    
    Tornammo nella mia stanza di lavoro, ci rivestimmo ed lasciammo l’istituto.
    
    All’uscita trovammo un insegnante che si meravigliò della nostra presenza a quell’ora facendo delle battute a doppio senso.
    
    Ho chiesto a Forica se immaginasse qualcosa del nostro rapporto ma lei rispose che qualche volta aveva tentato di parlare di sesso senza riuscirci.
    
    Vista la bellezza e la libidine di Forica sembrava che lei fosse il miele a cui tutte le mosche corrono.
    
    Ci lasciammo al parcheggio delle auto dandoci appuntamento telefonico per la notte.
    
    Al tempo non esistevano i cellulari.
    
    La notte dopo cena la chiamai a casa.
    
    Lei abitava con i genitori anziani che alle 21.30 auguravano la buona notte e si addormentavano profondamente a porte chiuse.
    
    La chiamai al telefono e fu contenta che l’avessi fatto. Dopo esserci scambiati frasi d’amore e sensazioni finimmo con il parlare di noi due e di che cosa stessimo facendo in quei momenti.
    
    Io le dissi che mi ero dovuto ...
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