Le corna di laura 2 - Racconti Erotici

Le corna di laura 2

... dei ginocchi, attraverso l’interno cosce, fino alla figa rorida; urla, quando afferro il clitoride; lo prendo fra i denti e lo tiro con forza; mi prende la testa e mi guida a tirarlo fino a farsi male; lui ha posto un preservativo sul cazzo, l’ha preso in bocca e l’indurisce.

Mi tira sopra di se e appoggia il cazzo alla figa; mi sollevo sulle ginocchia e, con una sola spinta, sprofondo fino alle palle; lancia un urlo animalesco e geme come una sirena mentre si muove a far scivolare dentro e fuori il cazzo che le procura evidentemente un piacere senza fine; mi prende le natiche e si chiava a lungo, con gusto, facendo vibrare ogni millimetro del canale vaginale; un ultimo urlo, soffocato nel braccio posto sulla bocca, segnala il primo grande orgasmo.

Mentre si rilassa nel suo piacere infinito, Consuelo si sente quasi in dovere di spiegarmi che tra lei e suo marito c’è un sentimento d’amore assai profondo, che non può essere spiegato ad altri, considerato che è fuori da ogni canone di corretta esistenza; un amore che va al di là della semplice scopata e dei sessi in se ed investe invece tutta una vita che si svolge all’insegna della solidarietà nel lavoro, della empatia nei rapporti, della sintonia nella quotidianità.

Da sempre, lei conosce i limiti di dimensione del cazzo di suo marito; già da giovanissimi, ancora solo fidanzati, si sono confessati apertamente, lui che è incapace di dare piacere totale ad una femmina, per la dimensione immutabile del suo cazzetto, del ...

... tutto inadatto a chi amasse scopate molto aggressive; lei, di avere un decisa propensione al sesso aggressivo e violento, nei limiti della incolumità.

Non ci hanno impiegato molto a convincersi che la soluzione è vivere la maggior pare del tempo con quello che la natura offre, sacrificando lei tutti i suoi spiriti bollenti alla scarsa dotazione del marito; in compenso, in alcune occasioni particolari, tra cui per l’appunto le vacanze che trascorrono il più lontano possibile dai luoghi abituali, lei è autorizzata a scatenare tutta la sua libidine con partner scelti insieme, come è avvenuto con me.

Naturalmente, la cosa si svolge nella più chiara complicità tra loro due e favorendo anche qualche tendenza, non solo cuckold ma anche vagamente omosessuale, di lui, come io ho perfettamente sperimentato in quel nostro felice incontro; il desiderio è, naturalmente, di tornare a casa felici degli avvenimenti ma soprattutto sempre più innamorati tra di loro e disposti a continuare il gioco finché ne avranno la forza.

In risposta, non posso fare a meno di osservare che le loro scelte sono assai più limpide e forse nobili di quelle che qualche ‘perbenista’ pratica, cercando di imporre una presunta superiorità sul partner, spesso scivolando nella volgarità e compiendo errori che, alla fine, possono portare solo allo scontro; tra la guerra e la serenità della complicità, senza dubbio sono per l’armonia; anche per questo, l’incontro con loro mi compensa di tanti errori e capricci ...