Privilegi di classe - 1
Data: 27/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... giusto in quel momento aprì gli occhi e:
“Cosa fate, Vossignoria?”, balbettò, vedendo gli occhi del padrone fissi nei suoi e le labbra che quasi si sfioravano.
Cercò di scostarsi, ma l’altro, ormai in preda alla passione, lo fermò con una mano sulla guancia e poggiò le labbra sulle sue.
“Vossignoria…”, tentò di dire Tumminiello, ma già la lingua di don Elpidio gli scivolava in bocca, come il pungiglione di un’ape per cogliere il nettare d’un fiore.
Sul momento, Tumminiello si dibatté, sopraffatto dall’enormità di quel gesto e dalla ripugnanza di sentirsi invadere la bocca da una lingua estranea; ma don Elpidio lo teneva ormai in sua balia, prima con la forza e subito dopo con la dolcezza di quella lingua che gli esplorava la bocca. Allora, lentamente, si lasciò andare e cominciò a rispondere a quelle dolci stimolazioni. La sua lingua contratta cominciò a vincere la ripugnanza, cominciò a muoversi, ad avvolgersi all’altra, degustandone a sua volta la sapida dolcezza.
E non passò molto, che le sue mani si avvinsero dietro ...
... la nuca di don Elpidio, tenendolo stretto a sé: era troppo bello quanto stava succedendo, Tumminiello avrebbe voluto prolungarlo all’infinito. Oh, sì… perché al piacere del bacio si unì ben presto un fuoco che gli si diffuse per tutte le membra… un fuoco che d’un tratto gli si concentrò nel basso ventre… nell’uccello teso allo spasimo… nelle palle, d’un tratto ribollenti… Un fuoco che si trasformò in onde di piacere sempre più forti, sempre più lancinanti, e poi esplosero come una palla di fuoco, nel momento stesso in cui don Elpidio gli poggiava una mano in mezzo alle gambe.
Fu solo allora che il bacio si interruppe.
“Ma sei venuto!...”, esclamò don Elpidio, ritraendo la mano fradicia dello sperma, che era trasudato attraverso la tela grossolana dei calzoni.
“Perdonate, Vossignoria…”, balbettò il poveretto, facendosi rosso dall’imbarazzo.
Ma l’altro scoppiò a ridere e lo abbracciò stretto.
“E’ fantastico, Tumminiello, è fantastico! – ripeteva – Tu sei fantastico!”, e continuava a ridere, stringendolo forte.
(continua)