1. Privilegi di classe - 1


    Data: 27/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Don Elpidio era il signorotto del paese. Da parte di madre vantava una lontana parentela con i principi Astrea di Montepiccolo, il che gli conferiva ulteriore prestigio presso le famiglie abbienti della zona, che lo portavano in palmo di mano. Ma il vero prestigio derivava a don Elpidio dalle svariate migliaia di ettari di terre coltivate, pascoli e boschi accumulati dalla sua famiglia nel corso dei secoli. Secondo la barocca raffigurazione dell’albero genealogico, su una parete di Palazzo Bordarelli, tale il casato di don Elpidio, le radici affondavano addirittura a prima dell’anno Mille con un tale dominus Evercione, che aveva sposato una domina Melinda, avendone sette figli maschi e tre femmine.
    
    Da allora, l’albero aveva prosperato, infoltendo via via i suoi rami, ma la proprietà non si era dispersa per via dell’accorta politica, messa in atto dai successori di Evercione, di limitare il numero degli eredi al primogenito e poco più. E così il patrimonio era rimasto integro fino a don Elpidio che però, nonostante fosse ormai sulla trentina, non aveva ancora eredi a cui lasciarlo. Ovvio che non aveva neanche una moglie con cui farli, nonostante avesse un aspetto rigoglioso, fosse gioviale di carattere, alla mano con tutti, ricchi e poveri, e avesse una certa fama, ben meritata, di sciupafemmine alle spalle.
    
    Oddio, la fama ce l’aveva, le voci correvano, ma a dire la verità ben poche delle donzelle del paese potevano vantare l’onore di essere stata mai oggetto delle ...
    ... sue attenzioni… e a nessuna delle serve di casa era stato mai concesso il privilegio di vederlo nella sua nudità… l’unico era il giovane Tumminiello, garzone e tuttofare, che la mattina lo aiutava a fare il bagno, insaponandogli la schiena e avvolgendogli attorno il lenzuolo di spugna, quando don Elpidio usciva dalla vasca monumentale di marmo bianco. Quindi, oltre a vederlo nudo, Tumminiello lo aveva anche toccato… il che non era poco.
    
    Ma l’invidia era rigogliosa nel palazzo e presto il povero Tumminiello cominciò ad essere oggetto di sorrisetti ironici e sfottò da parte degli altri servi, maschi e femmine.
    
    “Tumminie’, attento che un giorno o l’altro don Elpidio ti fa il servizietto.”, gli diceva uno.
    
    “O magari te l’ha già fatto!”, sogghignava un altro.
    
    Tumminiello ci rideva e alzava le spalle, sotto sotto però ci soffriva, anche se erano solo malelingue di persone invidiose, che avrebbero fatto carte false per stare al suo posto Ma lui era un ragazzo serio, povero ma serio, e faceva solo il suo servizio, solo quello che gli veniva chiesto. E mai don Elpidio era stato scortese o poco rispettoso con lui.
    
    Certo, gli piaceva assistere don Elpidio al bagno, gli piaceva quando don Elpidio gli diceva confidenzialmente: “Tumminie’, prendi il sapone, lavami la schiena.”, o “Tumminie’, prendi la spugna, sciacquami.” E lui prendeva la saponetta fragrante di esotiche essenze francesi e insaponava la schiena poderosa di muscoli del padrone e lo sentiva fremere per la ...
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