1. L'amico di mio nonno


    Data: 25/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: pirlino, Fonte: Annunci69

    ... telefonò nel momento in cui mi trovavo da solo, quindi non fu costretto a chiedere di me a nessuno.Per cominciare mi fece una ramanzina sul fatto che quello che avevamo fatto non era giusto e cose del genere, però poi mi chiese quando potevamo vederci con calma per parlare di queste cose a quattrocchi. Allora mi venne un’idea, gli dissi che il sabato sarei andato a fare un giro a P., una città ad una ventina di chilometri di distanza, col treno e che potevamo vederci lì. Il vecchio fu subito d’accordo ma sarebbe venuto in macchina e ci saremo incontrati in un bar famoso che conoscevo verso le tre del pomeriggio.Mi piaceva andare in città, dove non mi conoscevano e trasformarmi totalmente, per strada, senza nascondermi.
    
    Non accadeva spesso, mentre ‘sotto’ portavo cose da donna, soprattutto le mutande di mamma, in particolare quando mi dovevo fare sbattere, esternamente ciò non accadeva, ma quel giorno volevo fare una sorpresa a Giorgio, fargli conoscere la mia troiaggine..
    
    Appena sceso da treno corsi al diurno, col mio zaino.
    
    Sotto indossai il perizoma bianco, invisibile,di sicuro indossato da lei,ancora odorosi di sborra femminile..Non avevo bisogno di parrucche, portavo i capelli lunghi,come era di moda allora.Occhiali scuri, irriconoscibile.Dimostravo sedici anni o giù di lì, una giovane troietta, del resto allora pesavo cinquanta chili.Vi giuro e stragiuro che nessuno avrebbe potuto immaginare che non ero una ragazza.Entrai nel bar, lui era già lì, nei pressi del ...
    ... bancone. Non mi riconobbe minimamente, quando lo chiamai sussurrandogli nelle orecchie: ‘Ciao, nonno, sono qui’, strabuzzò gli occhi e rimase lì impalato, lo presi per un braccio e lo portai ad un tavolo appartato.
    
    ‘Sei’ sei’ bellissima, accidenti! Assomigli alle mie nipoti, non ti avevo proprio riconosciuto!’.
    
    Prendemmo da bere, il cameriere mi sorrise ammiccante, sorrisi anch’io e lui ringrazio il ‘nonno’ mentre questo pagava.Ridacchiai mentre Giorgio diventava tutto rosso.
    
    Provò ad intavolare un discorso sulla mia doppia personalità e robe del genere, ma non appena gli presi una mano da sotto il tavolo e me la appoggiai sulla coscia, ammutolì.
    
    ‘Dai, vecchio, andiamo’.Mi seguì come un cagnolino. In macchina guidava nervosamente, io ad un certo punto allungai le mani e lo tastai, era eccitato, forse suo malgrado.
    
    Andammo in un hotel di periferia, sembrava uno di quei motel americani, dove parcheggi davanti alla camera. Era un posto dove si scopa e gli impiegati si fanno i cazzi loro, accontentandosi del documento del conducente, pagamento anticipato.
    
    Entrammo in camera ed io: ‘Dai spogliati, questa volta facciamo le cose con calma’.
    
    Si spogliò lentamente, poi si stese sul letto. Tutto sommato, per l’età che aveva, era messo ancora piuttosto bene.Io mi ero tolto gli stivali, rimanendo in mutande,
    
    Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe, poi presi a leccarlo, partendo dai capezzoli, che sbucavano nel folto pelo grigio.Ancora adesso mi domando cosa avessi ...
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