Una strana situazione
Data: 17/09/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Jimpoi, Fonte: RaccontiMilu
... pubblicasse la fotografia, in più quella settimana suo marito era in trasferta per la consegna di una grossa partita di lavoro. Si sentì sola come non mai. Il giovedì sera il portinaio le aveva fatto trovare un biglietto scritto a mano con una brutta calligrafia in cui era descritto il modo in cui doveva vestirsi, l’ora in cui sarebbe arrivato questo suo amico ed era ripetuta la minaccia di pubblicare la foto. Il venerdì mattina fu uno strazio sia per lei che per i suoi pazienti, non riuscì a concludere niente e aveva sempre le lacrime agli occhi. Per fortuna aveva il pomeriggio libero, così tornò a casa, non riuscì a mangiare niente, ma si sfogò con un lungo pianto. Poi quando si fu calmata pensò risoluta: ‘Ormai sono nei guai. Devo fare buon viso a cattivo gioco. Speriamo che venga in fretta questo amico’. Si fece un lungo e rilassane bagno caldo, poi si pettinò con cura i capelli castano scuro dopo averli asciugati. Si truccò gli occhi in modo sexy, mettendo sulla palpebra superiore un ombretto d’orato ed esaltando la forma dell’occhio con la matita nera. Applicò il mascara per allungare le ciglia in modo provocante. Si mise un rossetto rosso fuoco che faceva risaltare la dentatura perfetta e bianchissima. Anche lo smalto con cui dipinse mani e piedi era rosso. Da quella sera al ristorante non aveva più depilato il pube, quindi rasò accuratamente la vagina, ma lasciò un triangolino di peli corti sopra di essa. Depilò il resto del corpo. Quando ebbe finito, indossò quello ...
... che le aveva detto Piero nel biglietto: una vestaglia il più sexy possibile. Isabella scelse nell’armadio una vestaglia in tulle e pizzo nero, praticamente trasparente, velò le belle gambe con delle calze a rete autoreggenti e non mise ne scarpe ne intimo. Annodò la fascia della vestaglia e uscì dalla camera. Subito dopo suonò il campanello. Quando Isabella si ritrovò davanti a Carlo, il ristoratore, la sicurezza che era riuscita a trovare dentro di sé, crollò. L’uomo entrò senza chiedere il permesso, la squadrò e disse con arroganza: ‘è proprio così che ti volevo! Dove ci mettiamo?’. ‘Esca per favore’, chiese Isabella, coprendosi il corpo con le mani. ‘Ti devo ricordare la foto?’, disse duramente Carlo, togliendole le mani dai seni. Le si avvicinò e le mise le mani sul sedere nudo, palpandolo con forza, le baciò il collo poi le strappò di dosso la vestaglia, lasciandola nuda a parte le calze a rete. Isabella si lasciò sfuggire un grido. ‘Stai zitta’. Le leccò in modo per lei molto sgradevole i capezzoli, senza nessuna gentilezza. La donna chiuse gli occhi cercando non pensare a quello che stava accadendo. ‘Andiamo di là’, disse con la voce tremante. Carlo intese quel fremito come se fosse di desiderio e non di disperazione come in effetti era. ‘Vedi che ti piace’, disse compiaciuto. Isabella lo guidò in salotto e si sentiva i suoi occhi rapaci sui suoi bei glutei tondi. Quando si voltò vide che l’uomo si era già aperto i pantaloni e aveva il pene eretto. La prese per ...