1. Una strana situazione


    Data: 17/09/2020, Categorie: Etero Autore: Jimpoi, Fonte: RaccontiMilu

    ... la sala era vuota e lui le indicò una poltroncina. Si sedette e il vestito salì lungo le sue cosce, coprendo a mala pena la vagina nuda. L’uomo prese le forbici e iniziò a tagliare, con orrore di Isabella, i suoi lunghi capelli castano scuro. Le fece un caschetto, poi le fece una decolorazione fino a farli diventare biondo platino. Quando ebbe finito, Isabella si guardò allo specchio e pensò: ‘Adesso sembro proprio una troia’. Quando entrò nel suo palazzo, sperò che Piero non la vedesse, ma purtroppo sentì la sua voce secca dalla portineria: ‘Entra’. Obbedì. Piero la aspettava seduto dietro alla scrivania. ‘Così sei perfetta! Finalmente sei proprio la mia troia’, esclamò e poi scoppiò in una risata maligna. Si alzò e si avvicinò a lei, le prese i capelli e le tirò la testa verso di lui, annusandola. Le mise una mano sotto al vestito e le strinse forte il capezzolo, facendole male, poi lo tirò giù con forza, lasciandola nuda dalla vita in su. Si chinò a leccarle i seni, Isabella sentiva la sua barba corta e ispida pungerle la pelle morbida e delicata. E diede un morso che le strappò un grido di dolore. Lui rise e le disse: ‘Dovrai abituartici’. Le tolse completamente il vestito. Le diede uno schiaffo sulla guancia ed esclamò: ‘Devi rasartela!’. Lei sorpresa disse: ‘Va bene, scusa’. ‘E poi?’ Isabella esitò, ma poi disse: ‘Padrone’. ‘Bene. Adesso succhiamelo’. Si inginocchiò davanti a lui e gli sbottonò i pantaloni, il pene guizzò fuori, era molto duro e Isabella notò alcuni ...
    ... dettagli che non aveva visto il giorno prima: il glande puntava leggermente verso l’alto, il corpo era percorso da qualche vena sporgente, i testicoli proporzionati alle enormi dimensioni del pene erano depilati. L’odore che le arrivò alle narici non era sgradevole, anzi, quasi invitante. ‘Cosa aspetti, troia?’, chiese impaziente Piero. Isabella allora lo prese in bocca, sperando che il portinaio continuasse ad essere un po’ più gentile dell’altra volta. Le mise le mani sulla testa, spingendola a prenderlo tutto in bocca. Isabella lo senti arrivare fino in gola, ma trattenne i conati. Pian piano si abituò al suo ritmo e l’uomo le tolse le mani dalla testa e commentò: ‘Stai diventando brava a fare la schiava’. Isabella voleva farlo venire il prima possibile, quindi si impegnava molto: oltre che a prenderlo tutto in bocca, lo leccava dai testicoli risalendo fino al glande gonfio, gli passava la lingua sopra, soffermandosi sulle parti più sensibili, poi se lo spingeva di nuovo in gola. Suo malgrado si accorse che iniziava a bagnarsi. Purtroppo l’uomo aveva una buona resistenza, e le disse: ‘Adesso alzati’. ‘Si, padrone’, rispose Isabella. La fece mettere a pecorina sulla scrivania, come l’altra volta, poi si mise del lubrificante sul pene. ‘Non resisteresti al mio cazzo senza, schiava!’, disse Piero ed Isabella gliene fu grata. Quando le entrò bruscamente nell’ano, senti un forte dolore che la fece gridare. ‘Zitta!’, le intimò Piero con un forte schiaffo sul sedere. Isabella cercò ...