1. Una strana situazione


    Data: 17/09/2020, Categorie: Etero Autore: Jimpoi, Fonte: RaccontiMilu

    ... sputacchiava saliva, ma Piero non smetteva di muoversi. Quando Isabella non ce la fece più, tentò di divincolarsi, allora Piero glielo spinse ancora più a fondo in gola, chiedendole: ‘Non ti piace il mio cazzo? Dovrai abituartici, sarai la mia schiava d’ora in poi’. La fece alzare e le stappò di dosso il cappotto ed anche il body, lasciandola completamente nuda a parte le decolté nere con il tacco 12. Isabella istintivamente si portò una mano sul seno e una sul pube che non aveva più rasato. ‘Tanto ti ho già vista nuda’, le disse Piero, spostandole le braccia con forza. La spinse a pecorina sulla scrivania e le schiaffeggiò forte il sedere, facendola gemere di dolore. La prese per i polsi sottili e glieli tenne bloccati sulla schiena, poi Isabella sentì il glande che colava di saliva, appoggiarsi sul suo ano. ‘No! Ti prego! Farò tutto quello che vuoi, ma quello no!’, esclamò disperata la donna. Non lo aveva mai fatto. ‘Di che sei la mia schiava e io il tuo padrone’, le disse Piero, spingendo leggermente. Isabella lo fece, e Piero ribatté: ‘Le schiave fanno quello che dicono i padroni!’. Spinse con forza facendo entrare tutto il glande. La donna non riuscì a trattenere un grido di dolore. Piero non si fermò, continuò a spingere il suo grosso pene in quello stretto canale, fino a farlo entrare quasi tutto. Iniziò a muoversi, ignorando Isabella, che lo pregava di fermarsi. Pian piano i muscoli dell’ano si dilatavano, ma il dolore non diminuiva; neanche quando Piero uscì da lei, ...
    ... per guardare l’ano dilatato di Isabella. La fece inginocchiare davanti a lui e disse: ‘C’&egrave bisogno di un po’ di lubrificante!’, glielo mise di nuovo in bocca. Sentire il gusto del suo ano fece venire la nausea ad Isabella, ma al portinaio non importava. Dopo poco, la fece mettere di nuovo a pecorina sulla scrivania. Il pene molto insalivato scorreva meglio, ma non per questo era più piacevole per Isabella. In più Piero continuava a schiaffeggiarle il sedere ormai completamente arrossato e dolorante. ‘Di che sei la mia schiava!’, le intimò. ‘Sono la tua schiava’, mormorò Isabella. ‘Di nuovo!’. ‘Sono la tua schiava’. Glielo fece ripetere molte volte, fino a quando spinse il suo pene dentro di lei fino ai testicoli depilati e raggiunse l’orgasmo con un grugnito. Isabella avvertì le sue mani stringersi sui suoi glutei fino a farle male, poi si sentì riempire abbondantemente del suo sperma viscido e gemette sfinita. Isabella era sconvolta. Decise di raccontare tutto a suo marito prima che partisse per una trasferta di lavoro di un mese all’estero. ‘Amore ti devo parlare’, iniziò. ‘&egrave successo qualcosa?’, chiese preoccupato suo marito. Isabella si sedette facendo attenzione sulla sedia, i glutei e l’ano le facevano ancora male, poi iniziò a raccontare, trattenendo a stento le lacrime, da quella sera al ristorante, il ricatto di Piero, la serata con Carlo e infine lo stupro del portinaio. Quando ebbe finito Mario la strinse fra le braccia e Isabella si lasciò andare in un ...
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