Il pipistrello (Atto I, scena II)
Data: 15/09/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Tradimenti
Sesso di Gruppo
Autore: Beinhorn, Fonte: RaccontiMilu
... sostanziosa rendita, una bella dimora. Non so che farmene dei soldi, dato che non ho eredi. La signorina Cleo, invece, è ben felice di intrattenerci in cambio di una congrua ricompensa” Mentre il conte continuava a interrogarsi sul significato di quelle parole, il notaio strattonò una corda che emise due trilli lunghi e uno breve. Non passarono che pochi secondo quando la porta si aprì e apparve l’assistente Cleo, raggiante e radiosa. “Dolce Cleo, il conte ed io abbiamo bisogno di te.” Lo stupore di Von Eisenstein si fece meraviglia quando Cleo, sempre sorridendo, iniziò a spogliarsi di fronte ai due uomini di mezza età. Si sciolse i capelli che arrivarono fino a metà schiena. Si sbottonò il vestito fino alla vita che cadde ai suoi piedi. La bionda venere portava un corpetto scuro e un reggicalze di pizzo nero. Le calze velate mettevano in mostra due gambe mozzafiato, perfette e slanciate. E davvero il respiro del conte si interruppe. Si allentò la cravatta. Il notaio aveva calato i pantaloni e i mutandoni mostrando un membro degno già scappellato e in gran lustro. Cleo si slacciò il corpetto mostrando un seno florido. “Forza, signor Conte. La nostra Cleo va soddisfatta.” Il conte rimaneva immobile, estasiato e affascinato da quel corpo nudo, ma Cleo, abituata a questi omoni imbambolati, piegò il torso verso il gentiluomo aiutandolo a svestirsi. Così prostrata in avanti mostrava il meraviglioso culetto all’esperto notaio il quale avvicinatosi la penetrò senza tanti preamboli ...
... dopo esserselo menato. I colpi che infliggeva ostacolavano le manovre della svestizione, ma il conte si stava riprendendo dal torpore. “Vedete, signor Conte. La nostra amabile Cleo è la quintessenza della donna. È lei che mi tiene in vita, che regola i miei impegni e si lascia soddisfare. Questa è una donna che ha compreso il vero potere del mondo”. disse il notaio che continua a pistonare la venere da dietro sculacciandola amabile. Il conte aveva estratto anch’egli un considerevole membro. Non certo un bastone quanto a lunghezza, ma dotato di sufficiente diametro e una grande cappella. “Mmmmhhh, che bel cazzo, signor Conte! Posso assaggiarlo?” disse famelica Cleo. “Ragazza mia, è tutto vostro!” Il conte aveva riacquistato il suo aplomb e la sua considerevole autostima. Si era ormai denudato e alzatosi in piedi sfoderò un pancia sferica al cui termine svettava un cazzo ormai degno di rispetto. La fronte iniziò a costellarsi di consistenti gocce di sudore. Cleo si sporse in avanti con quanto permesso dai colpi sussoltori del notaio. Il conte le prese la chioma, la raccolse nel pugno e la sospinse verso di sé aiutandola ad imboccare il suo proiettile. La situazione non cambiò per parecchi minuti. Cleo, data la giovane età, non si stancava di una posizione forse scomoda, ma nemmeno il notaio dava segni di cedimento. Le sue spinte parevano infinite e ben al di là di un imminente traguardo. “Dio, questa ragazza ha delle labbra micidiali”. disse sillabando il conte. “Poi mi direte ...