Preventivo per la polizza auto
Data: 13/09/2020,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Autore: sostantivo, Fonte: RaccontiMilu
... sono fatto certo che il diletto lo provasse a farsi sbattere, niente più niente meno.
Avevamo un intesa sessuale fantastica ed era una questione di dettagli infinitesimali, di un cazzo che s’induriva e di una topina che s’inteneriva. Di robe che mica potevi raccontarle ad un amico, anche da ubriaco fatto. La velocità con cui glielo picchiavo dentro era la medesima con cui zia amava essere pompata, ne lento ne rapido, ero solo la nostra andatura.
Ed era la coincidenza perfetta degli ingranaggi della passione. Lo sfogo sincrono della carne durante la copula: uno che si sgravava e l’altra che si riempiva.
Ma non era solo ardore o foga. A volte si stava semplicemente lì, nudi, senza fare niente di che. Li avevamo battezzati: i postliminari. Lei seduta sul letto a gambe incrociate, con le tette pendule sin quasi alla pancia trascorreva quarti d’ora di miele a strusciarmi le dita sul volto: mi dipingevo le mani e la faccia di Nadia .. era l’eco che risuonava da qualche parte. E giochicchiava con l’uccello del sottoscritto, beatamente a poltrire con la testa sul cuscino. E ci si guardava negli occhi senza necessità alcuna di parole –mi ami, quanto ami, t’è piaciuto- di conferme o anche di aspettative che riguardassero il dopo. Eravamo lì ed ora e fanculo ogni metafisica.
“Sai, Lorè, la storia delle uova, cosa risposi una volta al figlio di Giovanni?” e si avventurò in una minuta spiegazione delle usanze e del lessico famigliare della Ciociaria papalina dove le cose si ...
... fanno ma non si possono poi dire.
“Quando mia mamma, da pischelletta, mi tirava sotto la doccia e si trattava di strigliarmi, m’ingiungeva di girarmi a favore di spugna prima dal lato del culo di dietro e a seguire del culo davanti. Non c’era una parola per indicare il lì davanti e la fessa o la gnocca parevano roba da scomunicati. Sai, è venuto di usare questo modo di dire: il culo davanti”.
“E che c’entra ‘sta cosa, zia?”, chiesi.
E mentre si batteva prima la cosce eppoi le natiche rispose: “C’entra sì. Che a quel villano del figlio di Giovanni ce lo dissi, io, dritto sul muso: il culo, di Nadia, quale? Quello davanti o quello di dietro?”.
La feria d’Agosto trascorse tra partite a tresette e bicchierate di Grechetto eppoi finì. Dopo il 15 il sole prese a calare sempre più presto e dagli armadi uscirono i primi golfini.
I nostri accoppiamenti clandestini (chissà quanto?) erano proseguiti senza sosta e senza noia. L’ultima notte composi per la mia amante qualche verso, di certo più modesto che buffo ed ebbi l’impressione che l’avessero commossa dentro
Di certo Nadia è una gran donna
soprattutto quando si sfila la gonna
A Lorè gli garba la polpa sino all’osso
e ci da dentro a più non posso
Se a Lore’ gli piglia lo sfizietto
Nadia gli fa il servizietto
La brama, la prega, la pretende
Lei si gira, s’inginocchia e poi si stende
La mattina dopo feci la valigia. La vita vera si risvegliò per reclamare il suo spazio: s’era trattato di una ...