1. Preventivo per la polizza auto


    Data: 13/09/2020, Categorie: Racconti Erotici, Etero Autore: sostantivo, Fonte: RaccontiMilu

    “Me ne dai una delle tue, di sigarette?”
    
    Da una mezza settimana mi trovavo parcheggiato nella casa che nonno aveva acquistato e ristrutturato una cinquantina di anni fa. Elio Be****ti si chiamava, un commerciante di tessuti che aveva fatto i soldi all’epoca della ricostruzione e quel palazzone in cima a Ceccano era il luogo dove, per le feste comandate, riuniva tutti i rami della sua numerosa famiglia ed esibiva il successo che s’era conquistato.
    
    Poi anche lui, come tutti se n’è andato e la sua discendenza aveva iniziato a sparpagliarsi un po’ di qua un po’ di là: matrimoni fuori provincia, qualche laurea all’estero e svariati incarichi professionali nella capitale.
    
    Questa, però, era l’ultima usanza che aveva resistito al tempo ed ancora ci teneva in qualche modo uniti: le ferie estive si passavano qua in basso Lazio.
    
    Non c’era una disciplina precisa, diciamo che la casa era aperta da metà giugno, alla fine dell’anno scolastico sino ai primi di settembre quando i bimbi si preparavano a ritornare dietro i banchi. Qualcuno arrivava, per poche ore o per un mese intero, qualcun altro partiva: ciance, pranzi e sieste ritmavano lo scorrere lento dell’estate.
    
    Ed io, quasi per forza d’inerzia, m’ero accodato al treno. A 31 anni con una laurea in filosofia, un po’ di lavoretti saltuari e senza frequentazioni fisse non avevo ancora trovato il mio posto al mondo. Mio padre facendo il verso a Mario Brega: “ .. avè ‘n fijio così, senza ‘na casa, senza ‘na famijia .. “, si ...
    ... prendeva gioco di me, della mia scarsa vis sociale e sessuale ed a forza di dai&dai m’aveva convinto a trascorrere un po’ di tempo coi parenti e starmene mimetizzato in Ciociaria non m’era parsa una cattiva idea. Tanto inosservato che per l’ennesima volta Nadia s’era dimenticata che con la nicotina c’avevo dato un taglio.
    
    “Lo sai che non fumo più, zia”, le dissi da dietro il mio cruciverba.
    
    La chiamavo zia, Nadia ma in realtà non lo era: una quindicina d’anni più grande di me era la figlia della sorella di babbo e quindi formalmente una cugina di primo grado. La differenza, però, di età m’aveva sempre impedito di considerarla tale. Con i cugini allora ci giocavo e con lei no così, in modo del tutto spontaneo, venne di chiamarla zia e zia rimase.
    
    Di lei avevo notizie frammentarie: lavorava come operaia in una fabbrica di pentole, nubile e poco altro. Fosse stata l’unica donna sulla faccia della terra credo nessun uomo vedendola passare per strada si sarebbe girato a guardarla e, se mi fossi messo ad immaginare una milf, ecco, Nadia sarebbe risultata l’esatto contrario. Caviglia forte e sguardo sovente svagato era quello di lei che balzava subito all’occhio. La mamma quando c’era da darci dentro con l’acido arrivava a chiamarla: tua zia fredda, tua zia col culo lotaco. Ci misi anni a capire il significato dell’aggettivo lotaco ossia fatto di loto, molle nel senso di moscio, privo di vigore e per dare un’immagine la paragonava appunto ad un uovo cosiddetto lotaco, un ...
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