1 Mi fotto la matrigna
Data: 04/09/2020,
Categorie:
Incesti
Autore: John Gallo, Fonte: EroticiRacconti
... la schiena.
‘A porcellone tu…. A vuole ficona di Nania porcello’.
‘O si, la voglio tutta. Te la tappo’ sussurrai.
Lei tutta mansueta allargò le gambe quel tanto che bastava, me lo prese con la mano e se lo guidò dentro.
Sapeva che non ero esperto e si impalò tutta spingendo per farselo entrare fino ai testicoli.
In seguito mi avrebbe confessato che mancava dal suo paese da cinque anni e che da allora non aveva mai più fatto sesso quindi aveva anche lei una voglia incredibile pari se non superiore alla mia.
Facemmo la nostra bella pecorina con l’acqua che ci cadeva addosso. Dai gemiti e dagli urli Nania ribadì che avevo un cazzo molto sopra la media e si fece venire dentro senza tanti problemi.
‘Sborrooooooooooooooooooooo!’ urlai con tutto il fiato che avevo mentre sentivo di aver finalmente posseduto la prima donna della mia vita.
Da quel giorno cominciammo a scopare il più possibile. Nania veniva a letto con me ogni notte e anche di giorno non capitava mai meno di due volte che i miei ormoni impazziti richiedessero un suo ‘aiuto’.
Scopammo ovunque. Sul divano, in cucina, sulla lavatrice, sul lavandino mentre lavava i piatti e addirittura sul balcone mentre stendeva i panni.
Dopo una quindicina di giorni acquisita una certa padronanza del gioco le presi anche il culo togliendole l’ultima verginità che aveva conservato per tanto tempo. All’inizio fu doloroso per entrambi ma poi piano piano ci fece l’abitudine. Dopo un mesetto dal giorno della ...
... doccia la scopavo minimo 3 volte al giorno con punte di 7 volte e un record di 10 una domenica che aveva messo le calze a rete nere. Culo, fica, bocca. Mi dava tutto in ogni posizione e con grande entusiasmo e non si tirava mai indietro ma, il meglio restavano sempre le spagnole fra quelle sue enormi tette. Le succhiavo, le strizzavo, le adoravo. Le chiedevo di girare senza nulla in casa anche quando faceva solo i lavori perchè guardarle era già uno spettacolo. Adoravo quando si chinava in avanti e i due cocomeri penzolavano tesi al massimo. Mi piaceva contare le nervature delle poppe, mi piaceva metterci la testa in mezzo e sentirne il profumo….
Era il paradiso. Speravo sempre che papà non rientrasse mai a casa per poter fare il porco con Nadia come mi pareva.
Naturalmente tutto ha un rovescio della medaglia i nostri furono due. Il primo, più grave, dopo sei mesi di sesso intensivo: quindi, calcolando una media di tre al giorno, parliamo di almeno 600 scopate Nadia si accorse di essere incinta. A nessuno dei due era mai venuto in mente che pur se matura la badante non era ancora in menopausa.
L’altro rovescio, più grave, fu doverlo dire a mio padre. Nadia, per fortuna, non voleva fare casini. Nessuno l’aveva costretta e tutto ciò che era accaduto era stato consensuale. Non mi chiedeva di pensare al bimbo (che comunque era decisa a tenere) ma voleva solo del denaro per tornare al suo paese.
Quando papà seppe che l’avevo ingravidata io sgranò gli occhi incredulo anche ...