1 Mi fotto la matrigna
Data: 04/09/2020,
Categorie:
Incesti
Autore: John Gallo, Fonte: EroticiRacconti
Mi chiamo John Gallo. Ho diciotto anni, frequento l’università, Archeologia, con risultati non eccelsi ma sufficienti diciamo….
Quattro anni fa mia madre è morta di quella brutta malattia che sembra un segno zodiacale e da allora siamo rimasti solo papà, mia sorella ed io.
Papà fa intermediazioni immobiliari fra Italia e Cina quindi è spesso all’estero anche per quindici giorni di fila. Mia sorella studia Arte a Firenze e vive la quasi tutto l’anno quindi, di fatto, sono praticamente solo.
Visto che ero ancora minorenne mio padre mi ha messo in casa una badante di origine russa. Un donnone di quasi cinquanta anni che di bello aveva solo due tette grosse come due angurie che ciondolavano ad ogni passo.
Forse è per quello che ho cominciato ad avere questa venerazione sia per le tette enormi sia per le donne mature o forse ero già così da prima visto che anche le altre familiari tipo mia zia o mia nonna hanno delle pere che sono uno spettacolo.
L’unica piatta era la mia povera mamma che non mi aveva nemmeno potuto allattare al seno per una mastite. Di preciso non so quale di questi eventi mi abbia reso così ‘tettomane’ ma di certo, Nania, la badante fu l’evento scatenante.
In pratica dopo due mesi che mi faceva compagnia e che mi facevo un sacco di seghe spiandola finimmo a letto insieme.
La cosa fu molto diretta come nel suo carattere. Ero sotto la doccia e mi ero pure fatto un segone quando lei entrò perchè non avevo asciugamani.
Io ero li col cazzo ...
... ancora eretto (è un po una mia particolarità: schizzo almeno tre volte prima che si ammosci) . Nania mi guarda col suo faccione rubicondo e sorride. ‘Tu fatto un bella sega’.
‘Una sega. Femminile ma non hai ancora imparato’ mormorai minimizzando sul fatto che dalla cappella mi colava un rivolo di sborra.
‘Tu hai bel cazzo da uomo’ disse gentile.
‘Bhe…. Grazie…..’.
‘Molto bello grosso’ aggiunse esaltandomi un po.
Sorrisi. Lei ammiccò e senza esitare aveva già la mano sul mio uccello.
‘Tu vergine?’.
‘Emmmmm…. Si’ ammisi mentre sentivo le sue tettone strofinarsi su di me.
Mi avventai su di lei mentre la sua mano sapiente mi segava alla grande. Via la camicetta, via la gonna, via le mutande (orrende) e via il reggiseno da elefante…. Le lasciai solo le calze autoreggenti color carne che mi eccitavano da matti.
Ora con quelle tette in tutto il loro splendore fu un sogno che si realizzava. Nania si chinò in ginocchio, si fece scivolare il cazzo fra le tette e aperta la bocca mi fece la mia prima ed indimenticabile spagnola.
Non durai molto, meno di dieci minuti, ero troppo eccitato. Alla fine mi partì uno schizzo che quasi le fece una doccia. Faccia, bocca, tettone…tutto inzaccherato del mio sperma.
‘Ora devo fare io doccia’ disse senza lamentarsi.
Io, ormai convinto di guidare il gioco la invitai a entrare e le aprii pure l’acqua. In realtà tutto volevo tranne che farle fare una doccia tranquilla.
Olga lo capì appena sentì la mia presenza dietro ...