Lezioni di mountain bike
Data: 02/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... del negozio e che nessuno potesse ascoltaci. Stavamo entrando in un territorio molto pericoloso.
“Senti, Tommaso, non hai bisogno di farlo per ringraziarmi. È sufficiente che tu lo dica a parole.”
“Sì, ma lo voglio fare. E non mi dispiace, ad essere onesto.”
“Guarda, lasciamo perdere. Ho una gita davvero fantastica prevista per domenica. Perché non vieni con me?”
“Sarà come una volta, prima che succedesse? Voglio dire, prima che smettessi di parlarmi, non prima di iniziare a guardarmi così.”
Sorrise e guardò il pavimento. Sapeva di essere stato un po’ scortese, ma sapeva anche che non mi sarei arrabbiato con lui.
“Sarà proprio come prima, lo prometto. Non posso promettere che non guarderò il tuo culo però. Voglio dire, ce l’hai presente? È dannatamente incredibile!”
Diventò rosso scarlatto fino alla punta delle orecchie e mi preoccupai per un momento di aver bruciato la possibilità.
Ma mi guardò e sorrise dolcemente, la risposta gli morì sulle labbra quando Davide tornò dopo aver chiamato il fornitore.
“Dovrebbe arrivare domani il pezzo, così potrei finire il lavoro per sabato mattina, va bene? Farò un po’ di manutenzione alle altre parti.”
Tommaso ed io dicemmo contemporaneamente: “Sì, va bene!” e poi scoppiammo a ridere.
Quando uscii dal negozio un’ora dopo, mi sembrava di camminare sulle nuvole.
La domenica non arrivava mai, ma quando ficcai la testa in un varco fra le tende mi fu regalato uno spettacolo veramente deprimente.
La ...
... pioggia cadeva fitta spinta da un vento che sapevo sarebbe stato di un freddo pungente. Era sicuramente uno di quei giorni in cui devi decidere di combattere contro le intemperie o restare dentro, all’asciutto e al caldo, e fingere di avere altri lavori da fare.
Pensai di telefonare ai ragazzi e dire loro che la riunione era rinviata per il maltempo, ma poi pensai quanto sarebbe stato deluso Tommaso e cambiai idea. Non ero sicuro che sarebbe venuto, ma se lo fosse stato non volevo rischiare di deluderlo, quindi indossai il meglio della mia attrezzatura da pioggia, trascinai la bici fuori dal garage e a denti stretti mi diressi verso l’angolo del parco dove ci incontravamo ogni settimana.
Mancava poco alle 9 quando arrivai, ora che per alcuni ragazzi era considerato assurdamente presto, ma per me in realtà era un po’ più tardi di quanto avrei voluto. Non c’era nessuno in vista quindi mi misi con la bici sotto una pensilina dell’autobus e rimasi lì tremante, sentendo l’acqua che gocciolava lungo le gambe ed entrava nelle scarpe.
Aspettai a lungo raffreddandomi sempre più di minuto in minuto, ma non arrivò nessuno. Stavo per arrendermi e tornare indietro quando vidi comparire Tommaso che si avvicinò alla fermata.
“Scusa sono in ritardo!”
Ansimò.
“Ho litigato con mia madre per poter uscire per via del tempo, ma alla fine me lo ha permesso.”
“Va tutto bene, amico, capisco. Sei sicuro di voler uscire oggi? Siamo solo tu ed io.”
Mi aspettavo che fosse meno ...