1. Lezioni di mountain bike


    Data: 02/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... entrare.
    
    Non parlammo, comunicammo attraverso il movimento dei nostri corpi.
    
    La sua accettazione non arrivò attraverso le parole ma attraverso la leggera pressione all’indietro che esercitò sulla punta del mio pene.
    
    Lo tenne lì, senza penetrazione, ma non semplicemente strofinandoci contro l’ingresso.
    
    Il tempo passava mentre restavamo nel nostro abbraccio, il morbido, caldo anello del muscolo che si rilassava lentamente, si allargava, si adattava.
    
    Quasi non mi resi conto di essere alla fine scivolato dentro finché il suo anello non cedette, abbrancando il rigonfiamento della mia cappella.
    
    Ansimò, piagnucolò e tremò dalla testa ai piedi. I suoi occhi erano ben serrati e le unghie scavavano nel mio braccio.
    
    Lo tenni stretto a me e lo baciai sulla testa.
    
    Guardando in giù per tutta la lunghezza del suo corpo, vidi il suo pene raggrinzito appoggiato sul suo fianco.
    
    Mi fermai e provai a tirarmi indietro, ma la sua mano si allungò indietro e si posò sul mio fianco.
    
    “Va tutto bene. Se vuoi farlo, puoi.”
    
    Sussurrò.
    
    C’era dolore nella sua voce, ma anche qualcos’altro. Desiderio? Amore?
    
    Feci l’amore con lui nel modo più gentile che potevo, muovendo i fianchi, facendolo lentamente. Mi sentivo come se non ci fosse nient’altro al mondo mentre mi muovevo delicatamente dentro e fuori.
    
    Il calore e la morbidezza setosa, uniti alla pressione del suo ...
    ... stretto giovane buco mi portarono ad un orgasmo travolgente molto prima che volessi finire.
    
    Feci un’ultima, profonda spinta e lasciai andare un’inondazione titanica dentro di lui.
    
    Quando fui di nuovo immobile, sospirò profondamente e mi abbracciò.
    
    Poi ci addormentammo.
    
    Mi svegliai per primo, dopo l’ora di pranzo, con il sole che filtrava dalla finestra.
    
    La tempesta mattutina era stata spazzata via ed era un bel pomeriggio.
    
    Tommaso si mosse assonnato e si stirò, poi si voltò verso di me e sussultò, chiaramente si era dimenticato di dov’era.
    
    Gli sorrisi e lui mi ricambiò con un sorriso debole e nervoso, che si rafforzò quando feci scorrere la mano verso il basso e sopra l’anca alla ricerca del morbido pisello e delle palle.
    
    “Allora non mi odi?”
    
    Chiese con un tremito nella voce.
    
    “Certo che no! Perché dovrei odiarti? È esattamente il contrario.”
    
    “È solo che...”
    
    Si fermò aggrottando le sopracciglia. Sembrava che stesse cercando di ricordare qualcosa. Poi scosse la testa.
    
    “Non importa.”
    
    Disse, si voltò per strofinare il naso contro la mia spalla e per poi adagiarci sopra la testa.
    
    “Non avevi perso la chiave, vero?”
    
    Rimase in silenzio per un lungo momento prima di rispondere.
    
    “No, è nel mio zainetto.”
    
    Potevo sentire la durezza della sua erezione contro la mia coscia.
    
    Nel caldo sole pomeridiano, facemmo l’amore pigramente. 
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