1. Lezioni di mountain bike


    Data: 02/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... dal ragazzo, gli occhi incollati alla vista del suo stretto culo rotondo. Come gli avevo insegnato, era nudo sotto i pantaloncini.
    
    Dopo di allora cercai ogni sorta di scuse per pedalare dietro di lui, soprattutto nei tratti in ripida salita dove si alzava sui pedali per aumentare la potenza.
    
    Penso che fosse la quarta o quinta settimana dopo quella prima volta, che lui capì cosa stavo facendo. Pedalavo con calma mentre lui grugniva e sbuffava davanti a me ed io completamente assorbito dalla vista. I suoi pantaloncini erano nella sua fessura
    
    ed era come se il suo culo fosse nudo. Ero così compreso che non lo vidi guardarsi intorno. Fu solo quando emise un delizioso piccolo riso e dimenò il culo verso di me che mi resi conto di essere stato sorpreso.
    
    Lo guardai negli occhi, senza parole per il senso di colpa, ma lui semplicemente mi sorrise e spinse in fuori il culo ancora di più, facendo penzolare il rigonfiamento di cazzo e palle ancora più evidentemente, prima di pedalare a tutta velocità.
    
    Le risate mi raggiungevano da sopra la sua spalla nella brezza.
    
    Dopo di allora iniziai a notare un cambiamento nel modo in cui mi considerava, come se fosse costantemente alla ricerca di vedere che lo guardavo in modo perverso, non mi evitava e non faceva alcuno sforzo per impedirmi di guardarlo. Al contrario, effettivamente, sembrava invece incuriosito dall’idea che potessi essere interessato a lui in quel modo.
    
    Questo non fermò il mio desiderio ma, per evitare ...
    ... rumors, feci lo sforzo di evitare di guardarlo, fino a che lui non mi disse che avrebbe smesso di venire alle nostre riunioni della domenica mattina.
    
    Lasciai che le cose procedessero così, lasciai che abbandonasse il gruppo credendo, stupidamente, che fosse la cosa migliore da fare, come se scappare da un problema fosse meglio che affrontarlo a testa alta.
    
    Gli dissi che mi dispiaceva, ma se era quello che voleva, andava bene così, non era obbligato a venire.
    
    Se ne andò piuttosto imbarazzato ed io mi congratulai con me stesso per essere stato un po’ duro, ma di aver agito nel suo interesse.
    
    Solo più tardi in quella settimana mi resi conto di che fottuto idiota ero stato. Stavo effettivamente permettendo a Tommaso di punirsi per qualcosa di sbagliato che avevo fatto io. Lo stavo deludendo permettendo che il mio attaccamento emotivo e la libidine per lui offuscasse il mio giudizio ed interrompesse i nostri rapporti. Era stato molto più facile per me lasciarlo andare via che non fargli affrontare la realtà ed essere l’adulto in quella situazione. Io avevo solo venticinque anni ma lui, il più giovane, si stava comportando in modo molto più maturo.
    
    La risposta alla situazione fu ovviamente di chiedergli di tornare nel gruppo, l’unico problema era fargli arrivare il messaggio. Sapevo dove abitava, ma sarebbe sembrato un po’ strano venire fuori dal nulla e bussare alla sua porta.
    
    Provai a cercare una scusa decente ma ogni opzione mi sembrava più assurda della precedente. ...
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