007 padre goran. l'oracolo delle rondini
Data: 01/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... giorno più bello e sinistro della mia vita.
Ecco ciò che accadde e mai più io rivissi l’esperienza di essere vivo. Prepotentemente vivo.
Era l’intervallo dell’ora di pranzo e avevo deciso di saltare il pasto in refettorio. E così, avevo deciso di passare in cucina per prendere del tè che intesi portare al mio uomo. Si. Poteva dirsi a pieno titolo il mio uomo.
Padre Goran beneficiava del giorno di riposo e se ne stava nel suo laboratorio che era stato ricavato in un capanno. Il laboratorio si trovava alle spalle dell’istituto, oltre il parco, oltre il belvedere da cui si scendeva con una scala di pietra lungo un declivio fino al lago.
A metà della scala si apriva tra le fronde un pozzo di luce che giungeva grazie ad un momentaneo diradamento degli alberi.
Vidi il volteggiare di rondini. Il loro volo era frenetico, troppo frenetico. Poi udii un garrito, uno strido lacerante e sul mio capo saettò una rondine che mi parve ferita per quel suo volo irregolare, zigzagante e troppo a bassa quota. La bestia andò a tuffarsi nel folto di un ginepro.
Una manciata di attimi dopo sfrecciò sulla mia testa un secondo uccello. Poteva dirsi una colomba, ma la velocità del volo fu tale che anche la volata saettante di quella bestia mi lasciò turbato perché non avevo mai visto colombe così veloci. La colomba finì come un missile nello stesso ginepro.
Stavo per riprendere la discesa e udii uno strido lacerante e dal ginepro vidi uscire la colomba che mi ripassò sul capo. ...
... Riconobbi il becco della rondine afferrata da artigli e mi atterrì quel senso di impotenza nel vedere la bestiola stretta nelle mani non già di una stupida colomba impazzita, ma di un rapace che la portava via verso un altrove.
Era un falco. Avevo assistito ad una predazione.
Scesi di corsa la scala. Ero sconvolto ed ecco che vidi Padre Goran. Lo vidi chino di schiena con una felpa ed un costume da bagno. Indossava dei sandali ed era intento a riparare un vecchio motore che si apprestava a montare sulla carena di una piccola barca.
Si voltò, si sollevò e mi sorrise.
- CUM, cos’hai?
- Niente. Credo di avere assistito alla predazione di un falco
- Qui ce ne sono tanti, è la stagione
- Si ma è tremendo.
- Lo so, ma è la natura.
- Si ma è tremendo comunque
- Già... Ho parlato con il direttore
- Per cosa?
- Per il pomeriggio, sei dispensato dalle lezioni e dovrai darmi una mano a provare questo motore.
- Intendi che potrò restare con te?
- Intendo che mi dovrai aiutare.
Il mio uomo posò la tazza del tè ai piedi di un bosso e spinse lo scafo verso la riva. Vidi i glutei nel costume nero, vidi i riflessi di luce sulle natiche e quelle gambe audaci, e mi suscitarono un desiderio per me nuovo di penetrare la sua carne viva.
- CUM non stare lì impalato, devi darmi una mano
- Scusami, certo, aspetta, ti aiuto.
Spingemmo entrambi nell’acqua e finalmente salimmo. Egli mi ingiunse di restar seduto e si diede un gran da fare ad azionare quel ...