1. 007 padre goran. l'oracolo delle rondini


    Data: 01/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    Ho vissuto per anni in monastero alle porte di Ginevra, per ricevere una educazione degna della buona borghesia romana, come era di consuetudine a quel tempo.
    
    Ma la verità fu che mia madre scelse di disfarsi di un figlio divenuto scomodo per l’armonia familiare.
    
    Mia madre giudicò d’un tratto “immorali” le mie attitudini “contro natura”. Per via di una sua mai risolta frigidità, se mamma si dimostrò compiacente nei rapporti incestuosi intrattenuti con mio padre, di contro non tollerò che in quelle comunioni tra consanguinei io mi lasciassi catturare da arditi sentimenti per lui.
    
    Le persone ritengono che certi crimini rappresentino un carattere distintivo delle classi sociali meno abbienti. La verità è che certe empie comunioni carnali sono largamente praticate anche in famiglie di tutto riguardo e di invidiata rispettbilità.
    
    La differenza consta nell esercizio di una certa “discrezione”, più risoluta nella buona stirpe, più transitoria nelle classi volgari.
    
    Mia madre optò dunque la soluzione finale di una “rieducazione” ed impose la mia permanenza in un istituto sul lago di Ginevra, presso un ordine di prelati che solo in seguito la magistratura italiana e quella elevetica smantellarono del tutto.
    
    Già il Vaticano anni prima aveva disconosciuto il dicastero di quest’ordine oscuro, ma le vicende giudiziarie balzarono agli onori della cronaca solo dopo le prime testimonianze degli scampati da quella “rieducazione” che raccontarono al mondo le cronache immorali ...
    ... subite in quel luogo.
    
    Era il 1977, forse qualcuno ricorderà.
    
    A pochi mesi dal mio ingresso in quell’immenso edificio nascosto tra gli alberi secolari di boschi maestosi attorno alla città, potevo dirmi succube delle sfrenate brame serali di quegli individui. I preti, sedicenti tali, erano assai zelanti nell’esercizio delle loro funzioni educative, ma alla sera, dopo i vespri, presso il refettorio queste loro brame si scatenavano in orge a carico di noi ragazzi.
    
    Ogni infamia si consumava in quella mensa. Occorreva presto mostrarsi consenzienti a certi abusi, perché le pene inflitte ai reticenti erano davvero atroci da sopportare, e non escludo, col senno del poi, che certe sparizioni o certi “incidenti”, non fossero dovuti alla impazienza di certi irragionevoli giovinetti o al caso accidentale, ma che dietro questi eventi si celasse in realtà la regia occulta di quel nugolo di uomini aderenti ad una nobile dottrina, ma il cui fine ultimo era di rallegrarsi a danno dei sottoposti.
    
    Questa gente dimostrò nei miei riguardi un particolare accanimento, poiché la mia virilità sia pur tardiva era esplosa in pochi mesi con prepotenza.
    
    Ero forte, ero agile, mediterraneo d’aspetto e la mia schiena, il mio genitale, la mia nuca, i miei lombi fino alle natiche, suscitavano in loro appetiti sfrenati.
    
    Questa gente dopo i vespri si drogava e si alienava nelle pratiche più turpi. Diventavano altro da quei morigerati individui delle ore di lezione, e i loro membri restavano ...
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