1. 007 padre goran. l'oracolo delle rondini


    Data: 01/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... tumidi per lungo, lunghissimo tempo, quando in refettorio tutto si trasfigurava in deliranti festini pagani, sacrileghi e dionisiaci.
    
    L’accanimento per me era tale che venivo spesso seviziato in refettorio insieme agli altri ragazzi, ma con la differenza che questo accedeva tutta una notte, fino ad obnubilarmi la mente per tanto strazio.
    
    Ma ciò che accadde una notte fu troppo.
    
    Sanguinai dal retto, ed il dilavare del mio sangue lungo le cosce vacillanti non inibiva affatto gli ardori dei miei fottitori che a turno, ed in molti, si succedevano ancora più attizzati, per cui mi ribellai e tentai una fuga cieca, convulsa, forsennata, ma fui riacciuffato e trascinato alla sedia contro cui giacevo piegato da ore per prestare loro i miei favori retroattivi.
    
    Singhiozzai, mi disperai, fui barbaramente percosso e fui forzato nuovamente da quei falli che premevano insolenti contro la mia fessura richiusa.
    
    Ma la cieca tenacia di questi uomini fu innegoziabile. Fu in quegli attimi tremendi cui mi parve di morire sopraffatto dall’anossia di un cuore impazzito, che un prete esasperato dalle mia disperazione giunse in refettorio ormai semivuoto e mi liberò finalmente da tanta disumanità.
    
    Mi trascinò via, ed io fui così ottenebrato dalla mia disgrazia che mi lasciai trascinare per il polso e correvo con lui malfermo luogo le penombre gotiche di quel regno.
    
    Entrammo nella sua stanza del mio salvatore.
    
    Quest’uomo era Padre Goran.
    
    Goran. Uomo della montagna nella sua ...
    ... lingua. Un macedone di 43 anni da poco arruolato dal direttore nel corpo dei docenti. Era il nuovo docente di meccanica.
    
    Goran. Occhi profondi, cupi e pur lucenti. Aveva labbra guizzanti di luce, ebbre di una sensualità generosa, aveva l’incarnato promettente e un vello corporeo di un color vermiglio che si infiammava sulla barba folta, disegnando nel volto le sembianze clementi di un dio generoso.
    
    Da quel momento fui sotto la sua protezione. Con lui ero al sicuro mi disse. Egli godeva della considerazione del direttore, un vecchio già avanti con l’età eppur laido, corrotto, dissoluto e pervertito.
    
    Correva voce che anni prima Padre Goran fosse stato il suo “prescelto” con cui si sollazzava di notte in acrobatiche concessioni rettali, prima che “l’uomo della montagna” decidesse di chiudere quel rapporto insano. Finì dunque altrove, forse per ritorsione o forse perchè ripugnato dalle immorali vicende di quell'istituto di cui il vecchio ne era regista compiaciuto.
    
    Goran era tornato molti anni più tardi nello stesso monastero che aveva lasciato. Fu per volere dello stesso direttore, che in questo riavvicinamento confidava in un “ritorno” del suo amato. Non fu così.
    
    Goran. Uomo della montagna nella sua lingua. Mi salvò dalla dannazione eterna di quella notte in refettorio, donandomi il riparo di lenzuola candide e il tepore un camino acceso. E così le maglie di lana furono levate via di corsa e un abbraccio caldo, caldissimo, mi avvolse fino a convolare tra morbide ...
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