1. Sei amiche in videochat – 2


    Data: 23/08/2020, Categorie: Racconti Erotici, Etero Autoerotismo Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... la seta, dal profondo afrore di maschio. Nonostante avessi appena spruzzato, sentii nuovamente un aumento degli umori scivolarmi fuori dalla passera e bagnare il divano. “Appoggiai le labbra alla punta e mossi la lingua sulla cima, insinuandola nel taglio della cappella, gustandone il sapore salato. Simone lanciò un ruggito mentre un tremito sembrava scuoterlo fino alle ossa. “Mi staccai da lui e gli sorrisi. ‘Forza, inizia con la declamazione!’ “Lui attaccò con la recitazione della simpatica poesiola di Carducci mentre io aprivo le labbra e inghiottivo l’asta che cresceva dal suo inguine. La sua cappella mi schiacciò la lingua, scivolando nella mia bocca fino alle tonsille: mi accorsi che mancavano ancora dieci centimetri di cazzo rimasti all’aria, e volli sfidare me stessa a tenerlo tutto dentro di me, anche facendolo scendere nel mio esofago. “Mentre il vento ululava sulle colline, strappando schiuma dalle ondate impetuose del mare, appoggiai una mano sull’inguine di Simone, spingendo ancora più la testa in avanti, la cappella che iniziava a insinuarsi nella mia gola. Sentii un leggero senso di nausea che non avevo messo in conto, ma provai a trattenerlo e… “’Ma che cazzo…’ esclamò sconvolta una voce femminile alla mia sinistra. “Simone si dimenò sorpreso, girandosi di colpo ed estraendo il suo cazzo dalla mia gola e dalla bocca, una sensazione atroce, come se mi avessero estratto con violenza una sonda gastrica. Boccheggiai, confusa, poi guardai verso la porta. “Michela ...
    ... era lì, sull’uscio, con una sporta della spesa in una mano mentre, sull’altro braccio, pendevano un paio di tendine. Il suo sguardo passava dal generoso inguine di Simone e il mio volto allo schizzo di piacere sul pavimento, al bicchiere in frantumi e la farina ai piedi del tavolo. Tornò a guardarci, i lineamenti distorti dal disgusto: ‘Almeno finite di pulire prima di chiavarvi, luridi.’ Calò il silenzio nelle cuffie di Chiara quando Anna smise di raccontare. Nessuna parlò per diversi secondi, aspettandosi ci fosse una continuazione, ma fu quasi con dolore che compresero che finiva lì, con l’intervento della ragazza che tornava dal supermercato e poneva fine a quella strana gara di declamazione. La prima a rendersene conto fu Cecilia che, in mezzo ad un giardino a mille e più metri di quota in Val d’Aosta, applaudì, e fu come se le altre quattro ragazze si svegliassero da un sogno erotico. – Complimenti, Anna! – disse Helga da 8000 chilometri di distanza, molto colpita per essere una che raccontava di essersi fatta sbattere da due superdotati. – Come ti leccava l’ambrosia… – mormorò Arianna, rapita. Chiara non pronunciò parola, soprattutto per la sensazione di bruciore che le era sorta nella gola ascoltando la storia di Anna. Era rimasta rapita dalle parole della ragazza e, nonostante provasse verso di lei una profonda avversione, non poteva negare che fosse brava nel raccontare, ma il tratto in cui Simone praticava del sesso orale l’aveva colpita al cuore. Nessuno si era mai ...
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