La suocera che mi sono persa
Data: 20/08/2020,
Categorie:
Etero
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... ….”
Ho subito rincarato la dose:
“Certo, nulla a che vedere con sua madre …. la mamma sì
che è una che ….”
“Una che?......”, mi ha subito chiesto incuriosita.
“Una che …. sa godere e ti fa godere!”, ho spiegato
evitando definizioni troppo nette.
Ma lei non si è accontentata, mi ha incalzato:
“Dilla tutta, non fare il diplomatico!”
Ho sospirato profondo e poi lʼho sparata:
“Una che farebbe resuscitare anche un morto … una gnoccona e una troiona!”
Il volto di Rosetta si è illuminato, mi ha guardato con un
sorriso di grande soddisfazione:
“Ecco… e questa troiona non la fai accomodare nel suo
regno?”
Ciò detto, si è distesa sul mio letto a gambe larghe e,
irridendomi affettuosamente, mi ha apostrofato:
“Cosa aspetti? ….. Non mi dirai che ti è già passata la
voglia….”
Ho fatto un salto e le sono piombato addosso, facendomi
largo in mezzo a quelle coscione e introducendo subito il
mio bestione dentro quella tana calda e palpitante.
Una cavalcata favolosa, favorita dal fatto che avevo
sborrato da poco e, quindi, avevo grandi riserve di
resistenza. Affondavo dentro di lei schiacciando il mio
petto sulle sue zizzone, che sembravano fungere da
airbag. Lei mugolava di goduria senza e mi incitava senza
alcun ritegno:
“Dai, Marco, su …. che bel montone che sei! …. sì....,
così..... …. scavami dentro ….. hai una trivella al posto del
cazzo! …. che belloooo!!!.... mammamia, da quanto tempo
che non ...
... mi sono fatta scopare così!”
Ad un certo punto mi ha spinto di lato e mi è salita sopra,
a cavalcioni sopra di me. Ora il ritmo lo dava lei, facendo
ondeggiare vertiginosamente le sue tettone. Si inarcava
per farmi arrivare sino in fondo alla sua figa, poi si
riabbassava e mi faceva saggiare i suoi capezzoloni con
la mia lingua. Con le mani le palpavo le natiche, poi
risalivo con le mani lungo la schiena, per finire col
soffermarmi nuovamente tra i glutei.
Mentre con una mano tenevo allargate le natiche, ho
portato il medio alla mia bocca e lʼho inumidito. Sono
sceso col dito in mezzo alle sue chiappone ed ho
cominciato a stuzzicarle lʼano. Ripetendo lʼoperazione
poco prima fatta sul divano, le ho infilato prima uno, poi
due dita nel culo. Era ormai chiaro che stava per venire.
Sentivo la sua figa farsi sempre più avvolgente e stretta
finchè, allʼimprovviso, è sembrato si scatenasse un
terremoto. Il suo respiro si è fatto più affannoso, i suoi
urletti più incontrollati, fino a quando dapprima il culo, poi
anche la figa, hanno cominciato a pompare come mai prima di
allora avevo sentito. Stava letteralmente svenendo di
piacere. Avrei potuto tranquillamente inondarla con il mio
sperma, ma cercavo di riservarmelo per fare una cosa
che avevo sempre sognato.
Era il momento di levarle le dita dal culo. Lei si è staccata
da me e si è sdraiata esausta al mio fianco. Allora le sono
salito sopra portando il mio ...