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La suocera che mi sono persa
Data: 20/08/2020, Categorie: Etero Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
Le giornate sono come una lotteria, a volte ti danno sorprese, altre volte fregature. Quella mattina di luglio la ruota è girata bene. Appena dopo alzato, scendo al minimarket sotto casa a comprare un po始 di latticini, e chi mi trovo davanti? Rosetta, una signora sulla cinquantina che non vedevo da quasi due anni. Rosetta la conoscevo bene. Diversi anni addietro sono stato fidanzato con sua figlia Barbara. Poi la storia si è spenta e giorno dopo giorno, per quanto abitassimo nello stesso quartiere, abbiamo smarrito reciprocamente le nostre tracce. Ci siamo salutati con molto calore. Del resto negli anni trascorsi io e Rosetta avevamo simpatizzato subito. Durante il mio fidanzamento, per via del fatto che vivevo da solo e frequentavo piuttosto spesso la sua casa, ero diventato per Rosetta come un altro figlio. Le ho chiesto subito di Barbara, mi ha risposto che ormai si era trasferita nella città dove viveva la sorella maggiore Francesca e si era fidanzata con un giovanotto del luogo, presto si sarebbe sposata. Le ho allora domandato come se la passasse lei. Mi ha detto che, oltre al marito Giovanni, le era rimasto in casa solo l始ultimo figlio, Giorgino, che si apprestava ad affrontare la maturità, e quindi molto presto l始avrebbe lasciata anche lui. Per parlare un po始 più tranquillamente l始ho invitata a prendere un caffè al bar di fronte. Al tavolino del bar ha cominciato a raccontarmi le ...
... ultime vicende familiari, mi ha parlato delle figlie e dei nipoti, ma non ha mancato di manifestare tutta la sua insofferenza verso il marito. Ricordavo che non lo sopportava; non gli aveva mai perdonato le corna che le aveva messo in passato tradendola addirittura con la sua migliore amica; ma soprattutto era delusa e frustrata per la precoce inappetenza sessuale di Giovanni che, all始età di 60 anni, aveva praticamente abdicato ad ogni attività a letto. Non erano cose nuove per me, ma mi sorprendeva la schiettezza confidenziale con cui lei me ne parlava. Il tempo tra un caffè ed una sigaretta è trascorso veloce. Ci siamo congedati, lei mi ha detto che le aveva fatto molto piacere fare due chiacchiere con me ed ha insistito perchè, alla prima occasione, il caffè passassi a prenderlo da lei. Le ho promesso che me ne sarei ricordato e ci siamo salutati. Tornato a casa ho cominciato a riflettere su quello strano incontro. La prima cosa che ho pensato è che Rosetta, nonostante l始età non più giovanissima, era rimasta ancora decisamente una donna interessante, ancora abbastanza appetitosa. Non molto alta, un po始 in carne, ma ancora soda, soprattutto con un seno generosissimo e due fianchi torniti e tondeggianti, tratti distintivi che l始accomunavano molto alla mia ex fidanzata. Ho lasciato passare qualche settimana finchè una mattina mi sono deciso a farle visita. Potevano essere le 9.45, ho suonato il ...