1. Una cognata acida


    Data: 10/08/2020, Categorie: Etero Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... toccò, si distese leggermente e allargò le gambe con decisione, come a voler preparare l’invito:
    
    “Guarda che, se vuoi, puoi leccarla!”
    
    Non desideravo nulla di meglio in quel momento e vedere allargarsi le gambe in maniera così esplicita e disinibita era quanto di più invitante potessi sperare.
    
    Mi chinai davanti a lei e affondai la lingua con decisione, la feci scorrere più volte per iniziare ad assaporarla, lei iniziò quasi subito a sospirare. Pochi istanti e la sentii sbrodolare, agitai la lingua sempre più forte, la infilai tutta dentro e poi tornai a farla vibrare con decisione là dove godeva di più; immersi quindi tutta la bocca in quella morbida delizia, la leccai sempre più freneticamente a piena lingua fino a bagnarmi quasi tutta la faccia.
    
    Ormai avevo perso la testa e nessun senso del pudore poteva fermarmi. La lingua scivolò via dallo spacco della fica e scorse rapida verso quel culo semiaperto; iniziai a spingerla con forza fra le cosce.
    
    Alle prime spinte non reagì, ma appena la punta della lingua sfiorò il buchetto si contrasse profondamente; mi fermò un attimo, ci guardammo per pochi istanti come per leggerci reciprocamente le intenzioni, mi fissò ansimante dopo quella frustata di piacere.
    
    “Ti va di farlo?”, chiese con un filo di voce.
    
    “Sì, lo voglio fare!”
    
    Nemmeno un istante e spalancò letteralmente il culo tirandolo a due mani fino allo spasimo, senza il minimo ritegno mi piazzò proprio davanti alla bocca un buco leggermente aperto e ...
    ... umido, quasi certamente vergine. Un paio di leccate lungo tutto lo spacco del culo, poi la punta della lingua si posò con decisione sul buco e iniziò a vibrare freneticamente. Spinsi sempre più forte, si rilassò tanto che riuscii ad affondarle dentro al buco del culo tutta la punta della lingua, facendola vibrare fino allo sfinimento. I suoi sospiri si tramutarono in intensi, lancinanti gemiti di piacere.
    
    Quasi in estasi dopo tante attenzioni così intime, si avvicinò e mi slacciò cintura e pantaloni, scoprendomi il cazzo duro come un sasso, con le vene pulsanti scolpite lungo l’asta.
    
    “Mmmm….. L’avevo sempre immaginato che ce l’avevi così grosso!”.
    
    Affondai il cazzo nella fica con una forza che mai avevo usato prima con una donna, entrò scivolando alla perfezione fino a sparire nel suo corpo già alla prima spinta. Spinsi con sempre più forza dentro di lei, ad ogni spinta i seni vibravano e tutto il suo corpo saltava in avanti, mentre lei gemeva intensamente.
    
    Ad un certo punto mi invitò a distendermi sul tappeto e mi si sedette sopra. Iniziò a giocare con il cazzo, intimi giochi di donna senza la minima inibizione. Fece scorrere varie volte l’asta nello spacco bagnato, sembrava cercare una posizione ottimale. Poi d’un tratto afferrò il cazzo stringendolo con forza e affondò la cappella dritta sul clitoride vibrandosela addosso. Spinse freneticamente e cominciò a masturbarsi con la cappella mostrando in ogni dettaglio di quel gioco così intensamente intimo ed egoista. ...