1. Una cognata acida


    Data: 10/08/2020, Categorie: Etero Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    Mia cognata era il più perfetto esemplare della zitella: 43 anni, autoritaria, logorroica, eternamente critica e polemica verso tutto e tutti, mai un legame sentimentale solido in vita sua. Mia moglie, di sei anni più giovane, carattere mite e equilibrato, ma con un’autentica passione per il cazzo fin da ragazzina, sintetizzava spesso il suo pensiero sulla sorella senza tanti giri di parole:
    
    “Mia sorella non capisce un cazzo, perchè un cazzo non l’ha mai visto… se potessi, la chiuderei a chiave in una stanza con due matumbo che non scopano da un anno….”.
    
    Dopo una delle tante liti con sua sorella si era anche lasciata andare con me ad uno sfogo molto esplicito:
    
    “Non la sopporto più… senti, ti autorizzo io, vai a casa sua e infilagli il cazzone dove sai …… fagli passare l’acidità a quella stronza...”. Doveva essere solo uno sfogo dettato da un momento di estrema esasperazione, in realtà divenne qualcosa di vagamente premonitore su quanto sarebbe in realtà successo appena un paio di mesi dopo.
    
    In effetti mia cognata era diventata intollerabile, litigava a rotazione con quasi tutti i componenti della famiglia, non ammetteva sbagli e non accettava critiche nè pareri contrari.
    
    Eravamo al periodo di Natale e, durante una cena in famiglia, ad un certo punto lei disse che aveva acquistato un pc nuovo. Il venditore era andato ad installarlo a casa sua, ma dopo appena dieci giorni si era bloccato tutto; ne parlava arrabbiata come al solito, aveva chiamato più volte ...
    ... l’assistenza ma nessuno si era fatto vivo. Come al solito, a sentirla, il mondo intero tramava contro di lei.
    
    Impossibile che un pc si blocchi così, pensai, avrà combinato chissà quale cazzata, ma inutile sperare in una sua ammissione.
    
    Sapeva che con i computer me la cavavo, ma non mi chiese nulla e mi guardai bene dall’offrirle aiuto.
    
    Senonchè lei tornò sull’argomento a fine cena e fu proprio mia moglie, ormai stanca di sentire le sue lagne, a proporre davanti a tutti la mia candidatura tecnica:
    
    “Per favore, Franco, vacci tu a sistemare quel benedetto pc!”
    
    Per una decina di giorni la cognata chiamava un giorno sì e l’altro pure per sapere quando sarei andato, e ogni volta si mostrava più impaziente e arrogante, come se l’aiuto promesso fosse un suo diritto. Il suo atteggiamento mi indisponeva, ogni volta inventavo una scusa diversa, ma sapevo che prima o poi dovevo andarci, altrimenti scoppiava la terza guerra mondiale.
    
    Quel giorno arrivò durante il mese di gennaio, esattamente il giorno della festa del Patrono. Erano da poco passate le dieci di mattina, mia moglie mi chiese ancora una volta di armarmi di santa pazienza e di andare dalla scassa cazzi della sorella a risolvere il problema del pc.
    
    Per strada si incontrava nessuno: l’aria gelida e il giorno di festa suggerivano di restare al caldo in casa. Alle 10.20 ero a casa sua. Suonai al campanello, ma dovetti aspettare più di due minuti a gelare fuori, prima che la signorona si decidesse ad aprirmi.
    
    Mi ...
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