Una cognata acida
Data: 10/08/2020,
Categorie:
Etero
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... accolse col suo sguardo seccato e, senza chiedermi scusa e senza neppure offrirmi un caffè, mi portò subito nello studio e si piazzò al mio fianco per controllare quello che facevo.
Accesi il pc e lo feci partire in “modalità provvisoria”. Non c’erano, dunque, questioni attinenti all’hardware. Mentre lavoravo a riattivare le funzioni, ci scambiavamo solo pochissime parole di ambito squisitamente tecnico; vedevo che, però, lei seguiva le mie digitazioni con una strana apprensione.
Finalmente il pc si riavviò normalmente e passai rapidamente a controllare i suoi applicativi. Aprii a caso un file, poi una foto e, ad un tratto, mi apparve una cosa che non mi sarei mai immaginato di trovare: una donna nuda distesa sul divano.
Sgranai gli occhi, faticavo a capacitarmi di quella sorpresa. Ma era proprio lei, mia cognata, quella donna! Il seno tondo e ben fatto, con grandi capezzoli scuri; anche le gambe una piacevole sorpresa, lunghe e sode, accostate ma non a sufficienza da nascondere il suo sesso, con quel piccolo triangolo sfocato e molto chiaro, quasi da dipinto cinquecentesco.
Fu questione di pochi secondi perché lei, accortasi dell’incidente, si alzò con uno scatto felino dalla sedia e mi urlò nelle orecchie:
“Ma ma ma …. che cazzo fai!.... chiudila subito!”
Poche volte nella mia vita mi ero sentito così vicino ad un arresto cardiaco. Chiusi subito la foto, impietrito, col fiato sospeso. Non sapevo cosa dire, biascicavo parole smozzicate per rassicurarla ...
... circa la mia totale discrezione.
Lei, in piedi al mio fianco, immobile, sguardo e atteggiamento da vecchia maestra incazzata che ha perso il controllo della classe, respirava pesante trattenendo la sua collera. Poi si incominciò a spostare verso la finestra e si mise a guardare fuori, senza parlare.
Nella stanza gravava da un paio di minuti un silenzio pesantissimo, insopportabile, quando all’improvviso sentii rivolgermi una domanda:
“E va bene, caro cognato …. Mi dici, almeno, se ti è piaciuta?”.
Anche il tono della voce mi sorprendeva, autoritario come solito, forse un po’ ironico, ma non incazzato. Mi voltai verso di lei, era seminascosta fra le tende, ma mi accorsi che era appoggiata alla finestra con una posa vagamente “glamour”, e tutt’altro che imbarazzata.
Per la prima volta la guardai con altri occhi. Il suo carattere impossibile l’aveva sempre messa in cattiva luce, ma, dopo averla vista in quella foto osè, a riguardarla bene non era affatto male: alta 1.70, corpo ben proporzionato, sedere ben fatto, camicetta bianca aderente al punto da evidenziare un seno deliziosamente scolpito e gonna al ginocchio leggera ed elegante.
“Dài, lo so che non lo dici a nessuno, mi fido…. avevo fatto quelle foto solo per divertirmi un po’ nelle chat, me le chiedevano sempre… ma non ho mai incontrato nessuno.... era solo per fare un po’ la cretina come tanti...”
Notai che il suo atteggiamento si era ammorbidito ulteriormente divenendo una sottile via di mezzo fra ...