La lunga notte – cap. 7
Data: 08/08/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu
... dalla bocca. Il ragioniere mi saluta sorridente, guardando ancora con occhi sognanti le labbra in cui poco fa è venuto, che hanno raccolto tutti i suoi umori, quella gola che ha deglutito tutto il suo piacere. Chiudo la porta e la macchina si allontana. Passeggio lungo il marciapiede, mentre vedo tornare Valjet. Scende da una utilitaria salutando i due occupanti, poi mi viene incontro. Cominciamo a chiacchierare, in fondo questo lavoro per buona parte del tempo è attesa, da ingannare con le compagne parlando, ridendo, telefonando come fanno loro e soprattutto esibendosi come in una vetrina per attirare clienti. Già, i clienti. Mentre sto ridendo un’auto ha accostato alle mie spalle, Valjet mi affianca avvicinandosi al finestrino e la mia risata muore, l’Audi di Francesco è davanti a noi. Il vetro si abbassa mentre Valjet si piega per parlare ed io faccio un mezzo passo indietro, ma Francesco sporgendosi e guardando oltre le spalle di Valjet si rivolge a me. “Hey, ciao. Michela, vero? Sei libera?” Valjet si ritrae e ridendo mi dice “Beh, direi che è tuo” “Già” mormoro avvicinandomi alla macchina “Allora sei tornata, bene, sali dai.” Apro la porta e mi accomodo sul sedile mentre l’auto riparte. “Non puoi sapere quante volte sono passato a vedere se c’eri. Ti ricordi di me?” “Si, certo, sei quello che ha una amica che mi assomiglia. Però non ricordo il tuo nome” rispondo cauta. “Già, Francesco. Il mio nome è Francesco. Ti assomiglia? Due gocce d’acqua. Ti ricordi come si ...
... chiama?” “Pretendi troppo dalla mia memoria” rispondo cercando di sorridere, mentre l’auto svolta nello sterrato verso il parcheggio. “Beh, hai ragione. Si chiama Angela, è la moglie di un amico. Dio quanto vorrei scoparmela.” La macchina si ferma. “I soldi, non ne abbiamo parlato. Sono cento euro per una cosa con calma.” “Giusto, i soldi, ecco qui.” Mi mette in mano due banconote da cinquanta sorridendomi. Le prendo ricambiando il sorriso. Frugo nella borsa cercando il portafoglio e nel buio la luce azzurra del cellulare illumina la mia ricerca. Lo prendo guardando Francesco “Scusa, rispondo e lo spengo” “Figurati, non c’è problema” Poi i miei occhi guardano il display. 1 chiamata da Francesco recita laconico il messaggio, mentre il cellulare continua a suonare. Guardo la scritta come ipnotizzata, poi lentamente mi volto verso di lui, che intanto ha estratto il suo telefono che si illumina a intermittenza. “Bingo! – esclama trionfante – Bene Angela, allora come la mettiamo adesso?” Non riesco ancora a realizzare, mentre con il pollice chiude la chiamata. “Cosa vuoi dire” “Che evidentemente tu sei Angela. L’Angela che qualche sera fa faceva la moralista sugli uomini che vanno a troie” Già, è evidente che sono io, la chiamata sul mio cellulare ne è la prova. “Sei veramente uno stronzo, oltre che un puttaniere” “E tu una puttana, facciamo una coppia perfetta, non credi?” risponde con aria suadente. “No, non facciamo una coppia perfetta, non facciamo una coppia per niente, riportami ...