Madrina putativa 1
Data: 03/08/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... sua donna; quasi mi aggredisce e mi invita a non ripetere simili eresie; il mio è stato libertinaggio, vale a dire uso irrazionale della mia libertà calpestando la sua, colpito a tradimento in spregio a regole che avevamo accettato, come quelle del matrimonio; Ester afferma la sua libertà, che non invade quella di nessuno; avverte prima delle scelte che può fare e non è immorale.
La colpa mia vera è di essere venuta meno al principio della lealtà e di quella sincerità che Ester ha dichiarato sin da quel momento, primo della loro storia; ed è lo stesso che rispetta lui mentre mi avvisa che passerà con l’altra più tempo che con me, che mi lascia libera di esprimere la mia svergognata autarchia ma che darà il vero amore all’altra, se si creeranno i presupposti per una storia veramente limpida e decisamente nobile.
Non posso che ammettere la mia colpa; quando lui esce per andare a cenare con lei, non mi resta che mettermi alla tv e sorbirmi spettacoli insulsi; naturalmente, quando lui rientra, io sono inutilmente sveglia; non pensa neanche lontanamente di avvicinarsi al mio corpo svenduto in un bordello; fino a ieri copulava regolarmente, anche coi dubbi che lo attanagliavano; da oggi, sarà più difficile che mi conceda sesso; di amore, manco a parlarne.
L’unico dubbio è se si sia precipitato a fare l’amore con lei, che so che vive in un monolocale del centro; gli odori che mi porta nel letto, anche distante da me quanto possibile, dicono che ha fatto sesso; ...
... conoscendolo, so che l’ha amata fino a farla sciogliere dal piacere; inutile recriminare su quello che ho sprecato per il disegno di un serpentello sul ventre che ha perso anche valore, visto come ho svenduto la vulva.
Comincia da quel momento uno strano ménage à trois in cui sono sempre più perdente; la mia vita trascorre tra ufficio e bordello; fino a mezzogiorno sono l’assistente della segretaria dell’avvocato, poco più di un fattorino; dalle tre del pomeriggio fino a notte sono una prostituta nel bordello di Cesira che si fa sbattere da tre o quattro maschi allupati qualche volta anche assai volgari; l’unica consolazione è che non mi capitano spesso falli della dimensione di quello di Nicola, a cui sono abituata.
Lui ora qualche volta mi si concede, protetto da preservativo, tanto per tenere in vita un rapporto matrimoniale che ormai è solo una formalità burocratica per garantirmi che, quando sarò rottamata dal ‘mestiere’, potrò fare affidamento su una casa, su un misero salario e sull’amicizia di un uomo che ha saputo usare il buonsenso per non buttare via anni di convivenza per la capricciosa presa di posizione di una sventata che ha confuso la libertà con l’autarchia offensiva, la prevaricazione della libertà altrui e un frainteso senso dell’autonomia economica, cercata per percorsi indegni e autolesionistici.
La vera libertà, quella che le nasce dall’autonomia economica e dal buonsenso, l’ha conseguita Ester, che praticamente vive con Nicola tutte le ore della giornata; ...