1. Madrina putativa 1


    Data: 03/08/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Non è certamente gratificante, lavorare quattro ore al giorno, dalle nove alle tredici, per un salario da fame; ma è l’unica cosa che sono riuscita a trovare; mio marito Nicola, 30 anni, col suo modesto stipendio di impiegato in una fabbrica, non può fare molto e, soprattutto, non può consentirmi nemmeno le piccole soddisfazioni che una ragazza di 25 anni legittimamente sogna per arricchire la naturale bellezza di un corpo snello e ammirato.
    
    Quando una delle segretarie dell’ufficio annuncia che andrà a farsi tatuare un simbolo tribale, la guardo con invidia; accetto di accompagnarla nel pomeriggio, visto che è giovedì, giorno da mio marito sacralizzato al ‘rito’ del calcetto dove si reca immancabilmente con qualunque tempo e condizione fisica trattenendosi dal primo dopopranzo fin oltre mezzanotte, coi compagni di gioco che si trascina da decenni.
    
    Mentre la segretaria si sottopone al tatuaggio, vengo presa in giro perché sulla mia pelle starebbe benissimo; obietto che non ho soldi per quelle frivolezze; un tizio presente nel locale, amico del Tatuatore, si offre di pagare l’importo se sono ‘carina’ con lui; gli rimbrotto che sono sposata e non è il caso di fare certe proposte; la mia amica mi obietta che non è un tradimento essere carina una volta e mi strizza l’occhio; decido che si fa.
    
    Chiedo un serpentello molto ben fatto che vada dall’ombelico al pube; lo realizza in poche ore; poi vado via col tipo, di cui non conosco neppure il nome, che mi fa salire in una ...
    ... macchina sportiva e mi porta in un paese vicino, ad una villa poco fuori dal centro; mi spiega che è un punto di ritrovo per gente agiata, dove si esercita la più antica professione del mondo; la tenutaria, Cesira, è una sua amica e forse può tornarmi utile per certe mie esigenze.
    
    Incontro una donna abbastanza bella, tra i sessanta e i settanta anni, ben vestita, curata, dall’aria esperta e decisa; che consegna a lui la chiave di una camera; nel breve scambio di battute, si accerta che sono una piccola borghese insoddisfatta che si è fatta regalare un tatuaggio in cambio di una copula; incuriosita, mi chiede se sono interessata a fare quell’attività con profitti assai maggiori; le ribatto che mio marito mi lascia poco spazio; mi rinvia a dopo la copula.
    
    La camera è disadorna, con un grande letto e un armadio, un lavello e un bidet; l’occasionale amante non si perde in preliminari o smancerie; il suo obiettivo è copulare e fa tutto con la massima rapidità; comincia a spogliarmi e, mentre cadono i vestiti, mi accarezza con le mani e con la bocca le parti del corpo che emergono; i primi bersagli della sua libidine sono i miei seni abbondanti e carnosi, una quarta taglia che sfida le leggi della gravità.
    
    Si erge prepotente con le aureole grosse rosate, su cui si innestano i capezzoli grossi come fragoloni ed altrettanto succosi ed invitanti; lui li prende tra le dita e me le titilla provocandomi forti sensazioni di godimento; si abbassa con la testa e li va a succhiare, uno ...
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