Tema:
Data: 28/07/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69
... La mia prima gola profonda. Mi addormentai felice nonostante il dolore alla gola e alla mascella.
Fine.
***
Mise giù il tema, consapevole che il pene, che si era un po' irrigidito ogni volta che aveva letto in precedenza, ora tendeva contro i suoi pantaloni in piena erezione. Questa volta, aveva immaginato Emilia mentre leggeva il racconto, e questo aveva fatto una bella differenza. Lo aveva messo su quella che sapeva essere una linea d'azione pericolosa. Stava per chiedere a Emilia del perché di quelle righe.
"Emilia, per favore, aspetta un minuto", disse appena il campanello suonò. Fino a quando non avesse effettivamente pronunciato quelle parole, non era sicuro che avrebbe portato a termine il mio piano.
Emilia salutò i suoi amici e rimase alla sua scrivania mentre il resto della classe si ritirava.
"Ho un tema che senza il nome…" esordì, ma Emilia scosse la testa.
"Ho messo il mio nome sul mio, signor Rocchi. So di averlo fatto. Si tratta di cucinare il pranzo di Pasqua, per la prima volta, dopo che mia madre... se n'era andata."
"Certo. Ho pure quello. Ma è di una settimana fa. Inoltre, lo stile di scrittura è molto simile al tuo, con gli stessi... problemi con la struttura."
"Di cosa si tratta", chiese la ragazza che stava dando una credibile performance di innocenza.
"È di natura più intima", disse Rocchi, porgendole il tema.
I suoi occhi si spalancarono al titolo, poi iniziò a leggere. Mentre la guardava leggere, il professore, noto ...
... un rosso che si insinuava nelle sue guance e poi lungo il collo. Si ritrovò a pensare se le fosse arrivato al seno, un pensiero che lo rese fin troppo consapevole del pene in fase crescente di irrigidimento.
"Okay, lo ammetto", disse Emilia a bassa voce dopo aver letto forse metà compito. "Questo è mio. Volevo solo... non lo so. L'ho scritto per primo e mi è piaciuto, ma sapevo che non avrei dovuto consegnarlo. Ma volevo che lo leggesse. Forse, avrei dovuto buttarlo nel cesso o qualcosa del genere.
"Beh, dato che è il tuo lavoro, te lo restituisco. Penso che sia meglio così". Non le disse che ne aveva scannerizzato una copia nel suo personal computer a casa.
“Immagino,” scrollò le spalle, i suoi grandi occhi azzurri che lo fissavano. "Ma si è chiesto perché volevo che lo leggesse?"
"Io... non lo so."
"Forse volevo che mi prendesse. Per confrontarmi."
"Perché lo vorresti?"
"Per farle pensare a me in quel modo, immaginandomi costretta a fare una gola profonda al mio raccapricciante vicino perché mi ha beccato con le tette fuori."
Le parole di Emilia, e lo sguardo intenso sui suoi lineamenti carini, resero Rocchi perconsapevole della porta della classe aperta e degli studenti che ancora passavano mentre si recavano alle lezioni successive.
"Probabilmente dovresti andare alla tua prossima lezione", le disse, girandosi un po' e sperando che la ragazza non potesse vedere il suo inguine. Il pene a quel punto era più che rigido.
"Oppure potremmo chiudere ...