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L'ultimo giorno d'estate (stregatta)
Data: 27/07/2020, Categorie: pulp, Autore: Capitan_America, Fonte: EroticiRacconti
... colletto della camicia, lo avevo morso proprio sul collo. Da quando ero stata nella piramide il sapore del sangue mi portava in estasi. Per qualche motivo non riuscivo a ricordare niente di quello che avevo fatto prima di concoscere C. A. era come un file mancante nella memoria. Ogni volta che provavo a pensarci, il mio cervello rispondeva semplicemente: Mancante. Ricordavo soltanto il sesso con lui, un'eclissi, la savana, le leonesse di Lucy. A volte avevo il dubbio di essere io stessa una leonessa, sentivo il desiderio di carne offuscare i miei pensieri. Allora uscivo con la moto nel cuore della notte in cerca di prede, clienti di prostitute, spacciatori, ubriaconi, chiunque andava bene, se riuscivo a beccarlo mentre era da solo, in qualche vicolo sudicio o nel parco, era fottuto. Una volta avevo sorpreso un barbone sudicio e maleodorante. Lo avevo afferrato per il collo intenzionata a staccargli la testa con i denti. Una voce nella mia mente aveva bisbigliato: "Nosferatu". Lui mi aveva fissata con gli occhi pieni di terrore. A quel punto lo avevo lasciato cadere a terra ed ero scappata provando orrore per me stessa. L'altro in salotto era stato più difficile. Sembrava un idiota, si stava masturbando davanti al televisore acceso con un paio di pantofole di pelle ai piedi. Si è accorto di me prima che fossi abbastanza vicina da morderlo. L'ho visto infilare la mano sotto uno dei cuscini del divano, ero sicura stesse cercando una delle croci telematiche della Media ...
... Electron. Le scaricavano sui loro smartphone del cazzo dai siti istituzionali con tanto di QR Code. La voce di Lucy si è fatta di nuovo sentire nelle nostre menti, ha pronunciato le parole: "Nebiros Interiora". Lo smartphone gli è scivolato di mano regalandomi una chance. Non ho perso tempo e l'ho colpito al viso con il dorso della mano. La sua testa sembrava inconsistente, di carta pesta. Metà del viso è andata a spiaccicarsi contro lo schermo della tv su cui stava guardando un Talk Show. Poi ho premuto un piede sul suo petto, fino a sentirlo affondare nello sterno. Gli ho affondato i denti nel collo finchè non ha smesso di muoversi e gli ho lasciato la lettera W sulla fronte, usando il suo stesso sangue. Prima che potessi lasciare l'appartamento sono arrivati gli altri. Avevano lo smartphone con la croce appeso al collo e impugnavano delle piccole siringhe mono uso piene di acqua benedetta. Il pensiero dell'Acqua Santa mi ha mandata in bestia, ho piegato la testa all'indietro per ruggire, il sangue del tizio spappolato mi è colato lungo il collo. Poi ho colpito con una mano la parete che separava l'appartamento dal corridoio sulle scale. Il muro è andato in pezzi e sono fuggita. Quando ho sentito l'urto alle mie spalle non credevo stesse succedendo davvero. Ho guardato nel retrovisore, l'auto che mi stava inseguendo era stata schiacciata contro un palo da un grosso pickup nero. Ho pensato: "C. A.". Le lacrime sono scese lungo le guance offuscando la visiera. "Bene. Dopo una ...