L’amorale della storia
Data: 26/07/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... le sue labbra. Lo reinserì spingendoselo più in fondo e iniziò a pomparlo e ad avvolgerci la lingua attorno ogni volta che poteva. Sempre più veloce, ingozzandosi per prenderne sempre qualche pezzetto in più ad ogni affondo. La saliva aumentava e gli colava fuori. Le lacrime gli scendevano copiose. Ma lui non si fermava, anzi ci metteva sempre più foga per il piacere che provava in quel suo primo pompino, per la soddisfazione di dare piacere a quel meraviglioso esemplare di maschio.
“Cazzzzooo. Ti piace eh… ti piace proprio. Sei un pompinaro nato. No… nooo… aspetta… aspetta” e lo allontanò. “Così vengo subito! Aspetta. Mettiamoci comodi sul letto”. Ci salì sopra e si sistemò al centro, gambe larghe e cazzo in resta. Era uno spettacolo a vederlo. Fisico perfetto, muscoloso naturalmente, coperto di pelo castano più intenso sul petto e sul pube. Pelo che copriva abbondantemente anche le gambe, le braccia e fino sul dorso delle mani.
“Mettiti qui, tra le gambe, tira fuori la lingua e leccami il cazzo e le palle”.
Domenico obbedì prontamente. Non desiderava altro anche lui. Mise il musino tra le cosce e prese a lappare con avidità la grossa sacca pelosa e odorosa dei coglioni, per poi salire a piena lingua lungo il tronco, reimboccare la cappella, succhiarla e leccarla, tornare alle palle e rifare più volte tutto il percorso, insalivando tutto abbondantemente. L’uomo gemeva, aveva degli scatti di piacere, lo incitava con epiteti sempre più pesanti che, stranamente, lo ...
... inorgoglivano.
“Siii, bravo. Ahhh… cazzo… cazzo… sei un fenomeno, piccola troia. Putttt… Ahhh, siii, siii succhia lurido succhiacazzi… Succhiahhh”.
Ben presto non riuscì più a resistere. Afferrò la testa del giovane bloccandola sulla sua cappella e, con un lungo grugnito animalesco, gli scaricò in bocca una quantità enorme di sborra che fu prontamente ingoiata dal ragazzino affamato.
Solo dopo, quando l’ebbe svuotato e ripulito per bene fino all’ultima goccia Domenico, con la testa poggiata sull’inguine dell’uomo a rimirare da vicino il membro afflosciato sull’ampia coscia pelosa, si chiese perché lo aveva bevuto. Gli avrebbe dovuto fare schifo e, invece, tutt’altro. Si sentiva invece come rinato a nuova vita.
Rimasero così, fermi in quella posizione, a godersi quel momento di riposo in cui sembrava loro di essere come svuotati, senza peso, leggeri nell’aria, quell’aria che odorava di sesso e di sborra fresca. Il ragazzo non era venuto ma come se l’avesse fatto. Nel momento che l’uomo gli era esploso in bocca era come se gli fosse contemporaneamente esploso il cervello e avesse goduto anche lui. In effetti ancora godeva di quel sapore nuovo che sentiva in bocca: l’essenza più intima del maschio. L’uomo gli accarezzava la testa, gli scompigliava i capelli. Fu lui a rompere il silenzio.
“Sei stato fantastico. Non sembrava che era la prima volta per te”.
Domenico alzò la testa a guardarlo, serio. “No, ti assicuro che è stata la prima volta”.
“Ma si, si, ci ...