1. Il farfallone e la farfallina


    Data: 16/04/2018, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... colpi di lingua il pochissimo vino caduto. La seconda volta lo fecero deliberatamente, con più vino e leccate più audaci, e senza più la vestaglia sul corpo di Marialetizia che era tornata a stare nuda. Qualche goccia di vino era finito sul pavimento e da questo erano stati indotti a spostarsi nel bagno.
    
    Marialetizia si era posta dentro l'ampia doccia, lasciando le porte scorrevoli aperte affinché mentre lei si versava ancora in quantità copiosa il vino addosso, Augusto, liberatosi anche lui dell'accappatoio, cercasse di recuperarlo e berlo.
    
    Il luogo migliore per bere “a fontanella” era mettersi seduto sul pavimento con la testa ripiegata all'indietro, tra le cosce allargate di Marialetizia, dove il rivolo che partiva dal collo e scorreva tra i seni, sull'ombelico, e sulla parte anteriore della figa, abbandonava il corpo della donna per cadere a terra, e lì Augusto intercettava il getto.
    
    La bottiglia era di capacità usuale, cioè meno di tre quarti di litro. Dopo aver sorseggiato per bere, e fatto i primi giochetti non è che fosse rimasto molto liquido per quest'ultimo gioco. Augusto quando sentì scendere solo le goccioline ritardatarie, supplicò “Ancora, ancora”
    
    “E' finito”
    
    “Il vino, ma ..dai dammi da bere altro, quello che vuoi”
    
    “E che, piscio?”
    
    “Magari”
    
    “Berresti?”
    
    “Da te volentieri”
    
    “Guarda che lo faccio”
    
    “Che aspetti ancora?”
    
    Marialetizia non attese null'altro e dall'alto cadde sulla faccia di Augusto la pioggia dorata, calda e salata. ...
    ... L'effetto salato non fu piacevole ma tutto il resto sì, molto. Augusto serrò le labbra per evitare di bere ma, arretrando un poco con le spalle, si espose al getto lasciandosi colpire appena sotto il collo e gradì molto sia l'impatto del getto su di lui che lo scorrere del caldo liquido sul suo corpo mentre, a gambe divaricate e con le ginocchia leggermente flessi, dall'alto Marialetizia lo osservava divertita ed incurante del pavimento che si bagnava.
    
    Quando la vescica fu vuota Augusto si alzò, e gioioso come un adolescente che ha ricevuto il primo bacio con la lingua, senza indugio prese il suo pistolotto e ricambiò la “cortesia”, riversando su Marialetizia anche il contenuto della sua vescica. Lo fece indirizzando il getto proprio sulla zona puberale ma Marialetizia nel tentativo di sottrarsi ancheggiò, si contorse, si girò, così da prendere il getto anche sul ventre, sui fianchi, sui glutei.
    
    Non c'era rabbia o risentimento o intenzioni offensive nel “Fermati, sporcaccione che non sei altro, sei un vero maiale, fermati” detto ridacchiando.
    
    “Sì sono un gran porco e voglio che tu sia maiala con me” rispose Augusto entrando anche lui sul vano doccia.
    
    Avevano richiuso gli scorrevoli, aperto i rubinetti e preso il flacone di doccia-schiuma a portata di mano. Si erano insaponati a vicenda, approfittandone per carezzarsi e palparsi un po ovunque, ma principalmente nelle zone che maggiormente differenziano il maschio dalla femmina.
    
    Al momento del risciacquo la verga ...