1. Il farfallone e la farfallina


    Data: 16/04/2018, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    “Ora vado. Devo andare, lo sai” -Un bacio sulla guancia una manata sul sedere e poi: “Tu pensa a quello che ti ho detto. Non stavo scherzando”.
    
    Queste le parole pronunciate da Augusto prima di varcare la soglia, con un sorriso ampio stampato sulla faccia da indisponente canaglia, mentre lanciava la giacca su una spalla, tenendola per il bavero.
    
    Marialetizia non era riuscita a dire neanche uno “ciao” o un ancora più breve “va”. Era rimasta attonita alle parole dette da Augusto prima di quelle con le quali si era congedato.
    
    La donna, tutta nuda sotto la leggera vestaglia da poco indossata, aveva forti timori di non essere effettivamente sveglia; sospettava di aver sognato tutto quello che le era successo nelle ultime dodici ore.
    
    Strinse il risvolto della vestaglia più vicino al collo, tirando su le spalle, come se sentisse freddo ma l'ambiente era ad una temperatura ottimale anche per quel suo vestire leggero; i suoi brividi non erano dovuti alla temperatura.
    
    Versò il caffè rimasto nella moka dentro la tazzina dalla quale aveva bevuto Augusto e lo mandò giù in un solo sorso, senza zuccherarlo. Cercò le sigarette, ne accese una e sedette, a gambe divaricate, con un gomito poggiato sul tavolo e lo sguardo perso nel vuoto come a rivedere, proiettate sul nulla che lei osservava, le scene vissute nelle ultime ore.
    
    Erano state circa le sette di sera del giorno prima quando, uscendo da una delle sale nella palestra del Fitness club, dopo aver praticato un'ora di ...
    ... aerobica, si era trovata innanzi al più odioso dei suoi colleghi di lavoro: Augusto.
    
    Lui usciva dalla palestra attrezzata. Aitante e sudaticcio, con un asciugamano di spugna messo a mo' di sciarpa sul collo e tenendo le estremità di queste con le mani.
    
    Indossava una maglietta nera aderentissima come i pantaloni da fitness corti fino alle ginocchia e scarpe da ginnastica. Era un gran figo.
    
    Che Augusto lo fosse non era una novità per Marialetizia.
    
    Lavoravano negli uffici della stessa azienda da oltre tre anni e il collega godeva più fama di piacente dongiovanni che di solerte impiegato, anche se le sue mansioni le svolgeva bene. Mancava di ambizioni carrieristiche e non faceva nulla per mettersi in mostra professionalmente.
    
    Al contrario faceva di tutto per attirare l'attenzione delle colleghe, riuscendoci senza troppa fatica.
    
    L'antipatia di Marialetizia per Augusto non era nata d'istinto ma si era generata nel tempo e non era dovuta a questioni lavorative, ma proprio ai modi con cui Augusto si proponeva alle donne e di come le trattava.
    
    Tra quelle che lavoravano ancora e quelle che avevano lavorato in passato nei loro uffici con contratto a termine o indeterminato, quasi nessuna era sfuggita alle attenzioni di Augusto e, stando ai “si dice”, le aveva portato quasi a tutte a letto e le altre poche...se le era fatte in macchina o in qualche anfratto in mezzo alla natura, ma nessuna o quasi gli era sfuggita.
    
    Probabilmente c'era anche della leggenda in questa ...
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