262 - Vacanza a Cuba - Racconti Erotici

262 - Vacanza a Cuba

... del corridoio, quindi esposte alla vista di chiunque dovesse passare lì e, per far sì che per entrambe non ci siano conseguenze legali, la prendo per mano e la conduco in camera senza badare a cosa stia facendo Lucrezia.

Una volta aperta la porta, vedo Fidel sopra di lei coperto solo da un lenzuolo. Dico ad entrambi di non preoccuparsi e mi infilo nel letto con Marisol. Tra una toccata e l'altra i vestiti vanno via, mi sfila il micro perizoma e lei fa altrettanto sollevando ed arrotolando in vita il vestitino aprendo le gambe per farsi ammirare. Quel che mi appare sa di straordinario: un clito molto sviluppato al punto che sembra un minuscolo cazzo. La mia meraviglia è tanta e mi viene da chiederle se fosse naturale.

Marisol mi risponde con la classica tonalità spagnola “No, Francesca! È vero che naturalmente è grande ma è da qualche anno che ogni giorno lo sviluppo”

Rimango sbalordita.

“Cioè, che fai?”

“Tre anni fa una donna tedesca mi ha fatto un regalo: un piccolo sistema di sotto vuoto che applicato al clitoride me lo allunga molto e lo ingrossa. Facendolo così spesso questo mio amico intimo resta lungo e grosso tanto che le donne, ma anche gli uomini, si dilettano molto a leccarlo e, soprattutto, a leccarlo”

“È splendido!” le dico e mi chino a guardarlo da vicino e dare i primi tocchi di lingua.

È veramente splendido; aveva ragione a dire che alle donne piace succhiarlo e leccarlo e Marisol a quel punto si leva completamente il vestitino elastico ...

... ed io la seguo denudandomi completamente.

L’eccitazione sale moltissimo e vedo che al mio fianco Lucrezia sta facendo lo stesso ma con un cazzo maschile. Non è la prima volta che lecco il clito di una donna e non ho certo vergogna né imbarazzo a farmi vedere da Fidel.

Marisol si muove con molta passione e si capisce che sa il fatto suo nel mostrare che gode.

Io ogni tanto sono distratta da Lucrezia che sento ansimare messa alla pecorina da Fidel che, oltre a mostrare un fisico perfetto, da dietro la rende parecchio felice.

Marisol mi vuole stesa, mi solleva le gambe mettendole quasi in verticale tenendole aperte leccandomi. La sua lingua mi fa venire e lei ha una mano tra le sue gambe a sgrillettarsi per alcuni minuti fin quando non gode, poi si mette accanto a me e mi sussurra parole dolci. Io sorrido e le dico che non c'è bisogno di queste cose perché di storie lesbiche ne ho avute tantissime anche io.

L'atmosfera della camera è torrida ed è diventata all'improvviso densa di erotismo molto spinto.

Marisol, come in un film al rallentatore, è passata davanti a me e con le sue mani mi sfila lentamente ciò che è rimasto del mio vestito, la sua bocca si avvicina al mio viso e la gola mi si secca all'improvviso.

Entrambe restiamo come congelate in quella posa per un attimo che mi pare eterno, poi mi ritrovo con le labbra incollate alle sue e la lingua che si muove frenetica nella sua bocca a cercare la sua intrecciandola e succhiandola. Le mie mani cercano il ...