1. Before the White


    Data: 06/07/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... sul pavimento. La vista di Laura nuda gli suscitò un’istantanea reazione. Accarezzò con dolcezza quelle braccia, le spalle, i seni, il ventre, la vita, il pube e le cosce. Accarezzò e basta, come timoroso di ferirla. Lei gemette quando lui prese ad accarezzare senza un ritmo preciso l’interno delle cosce e poi ancora più in dentro. Verso quell’intimità che già vedeva, che già pareva schiudersi al suo tocco. La giovane gemette mentre lo manipolava. L’uomo dovette fermarla: rischiava di venire troppo presto e non voleva che accadesse. Si concentrò invece su di lei, accarezzandole i capezzoli, baciandole i seni e poi risalendo. Lei gli baciò il collo. Pura elettricità saettò lungo i suoi nervi, l’uomo sorrise. La baciò. Improvvisamente, lei fu sopra di lui e lo ghermì, pronta a impalarsi. Ma lui scosse il capo. Non intendeva essere il solo a godere. E Laura capì. Interdetta per un istante, tornò sotto di lui. E lasciò che decidesse. L’uomo non la fece attendere molto. Scese lungo il corpo della giovane baciando e leccando, sino alla vulva. Poi, semplicemente, dopo un istante di esitazione, prese a leccare la vulva. La reazione della ragazza non si fece attendere: la bionda gli mise una mano sulla nuca, spingendolo ancor più verso la propria intimità, estasiata da quel trattamento che non doveva esserle stato riservato da molti, se non proprio completamente sconosciuto a lei. Umida e pronta, Laura doveva essere prossima all’orgasmo. -Dentro’ ti prego, mettilo dentro!-, esclamò a ...
    ... fatica. L’uomo annuì. Lasciò che le salisse sopra e s’impalasse. Il gemito di lei fu modulato, lungo, mentre lui le affondava dentro. Iniziarono a dare grandi colpi d’anca. Lei gli sorrise. Si sfilò e si lasciò possedere. L’uomo non resistette oltre: le esplose dentro, finalmente lieto. Passarono da quell’istante al sonno senza quasi accorgersene.
    
    L’indomani l’uomo la accompagnò in stazione. Aveva passato la mattinata a prepararsi, ritirando soldi e comprandole vestiti adatti. Lei si era tagliata i capelli. Ora ce li aveva cortissimi ma era quasi irriconoscibile. Quasi. Nonostante ogni cautela, la circospezione non li abbandonò, anzi, aumentò l’ansia. Finché non si separarono con un lieve abbraccio e un bacio che fu quasi più uno sfiorarsi di labbra che altro. L’uomo la guardò partire. Il treno l’avrebbe condotta fuori città, poi la ragazza avrebbe dovuto arrangiarsi ma andava bene. Era salva, lontana da chi le avrebbe voluto far del male. E lui? Lui aveva i suoi demoni e sapeva che ora andava verso un futuro oscuro.
    
    Il detective Raul Montoya guardò quel corpo. Un pappone noto, Marcel Benning. Nessuno avrebbe pianto la sua scomparsa ma Raul pensò che avrebbe voluto capire chi l’avesse ucciso. Probabilmente era stato solo l’ennesimo regolamento di conti. Ne aveva già visti tanti in quella Città. Sospirò pensando che l’assassino fosse stato metodico: niente impronte digitali o tracce di sorta. Un fantasma. Come troppi altri casi, anche quello si concludeva in un nulla. La ...
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