Before the White
Data: 06/07/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... si chiese quand’era stata l’ultima volta che aveva fatto sesso. Tempo prima. Diverso. Abbastanza da rendergli decisamente desiderabile quella giovane. No! Non poteva farlo: sarebbe stato come essere come quelli che l’avevano portata a prostituirsi’ Notò che si era irrigidito. -Ehi, che succede?-, chiese lei. Lui non trovò risposta. O meglio, le risposte c’erano ma erano veramente imbarazzanti. Infine decise. -Niente’ Io’-, la guardò. Per un istante rivide lei, la ragazza che lo aveva portato a dannarsi. Poi l’illusione scomparve, lasciando solo la realtà. -Io sono un po’ stanco e credo che anche tu debba dormire. Ormai è la’-, si fermò, guardò l’orologio più vicino, -Le due di mattina.-, disse. Lei annuì. -Sì, un letto ci sta.-, disse. Improvvisamente lui si accorse di come Laura lo guardasse. E capì. Il letto non sarebbe servito a dormire. Parte di lui ne era lieta, sebbene sorpresa. Un’altra parte invece avrebbe solo voluto non sentirsi così profondamente inadeguato. La ragazza sorrise. E lui pensò di star facendo una figura veramente da idiota. -Io’ è passato un po’. E poi non voglio che tu ti senta in dovere di farlo.-, disse lui. -Non mi sento in dovere: per me sei stato un eroe. Quante persone avrebbero avuto il coraggio di fare qualcosa del genere? Marcel fa parte di una rete, ci saranno ripercussioni.-, disse lei. Lui annuì. Capì che aveva scatenato qualcosa che difficilmente avrebbe potuto fermare. In più di un senso, aveva dato inizio a una catena di ...
... eventi che avrebbe cambiato molte cose. -Capisco.-, disse. Improvvisamente si accorse di essere eccitato. Lei lo abbracciò. -Grazie’ grazie di tutto.-, disse. I loro visi erano vicinissimi. E l’uomo pensò che forse per sopravvivere al dolore, al male che aveva sentito tanto a lungo, fosse necessario anche concedersi qualcosa. Permettersi di osare. Si avvicinò appena. Laura non si ritrasse, anzi, lo baciò. Il bacio fu qualcosa di strano, folgorante ma lento. L’universo dell’uomo andò fuori fase. Ricordò cose che pensava di aver scordato. Mosse le mani, accarezzando le spalle avvolte dall’accappatoio e le braccia. Risalì e ridiscese lungo la schiena. Il tutto mentre la sua bocca esplorava e veniva esplorata. A occhi chiusi sentì che voleva, doveva possedere quella donna. -Il letto è lontano, ma il divano va bene.-, disse la giovane. Lui si trovò perfettamente d’accordo. La ragazza forse avrebbe voluto diversamente ma lui decise di concedersi un po’ di scena. Prese in braccio Laura che reagì con un risolino. -Posso avere l’onore, madame?-, chiese. Lei sorrise, deliziata. -Assolutamente.-, disse. Lui la adagiò sul divano, pochi passi dopo. L’accappatoio svelava piccole parti dell’anatomia della ragazza. Bocconcini, antipasti volti a stuzzicare una fame che l’uomo sentiva sempre più grande. Lei si permise di togliergli i vestiti. Ammirò i tatuaggi sulle braccia poi scese. Glielo tirò fuori con rapidità estrema. -Lo voglio’-, sussurrò. Oh, anche lui la voleva. L’accappatoio volò ...