1. Before the White


    Data: 06/07/2020, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... aiutata. -No. Non lo faranno. Io ti aiuterò. Di dov’&egrave la tua famiglia?-, chiese lui. -Di Los Angeles’ Io ero qui in visita a un’amica’ Poi siamo uscite a ballare, abbiamo bevuto e ci siamo ritrovate prigioniere di Marcel, quello che hai ucciso.-, disse, -Ci ha obbligate a farci scopare per soldi’-, altre lacrime, altro pianto. L’uomo desiderò ardentemente poter dire qualcosa ma non c’era nulla da dire, salvo che ora lei era salva’ Però la sua amica no. -La mia amica’ Lei &egrave morta qualche giorno fa’ Overdose di eroina. La drogavano per poterla sfruttare.-, disse Laura. Lui si chinò. La abbracciò. Senza dire una parola. E la ragazza pianse a dirotto, inzuppandogli la giacca di lacrime.
    
    Quando si fu calmata, cosa che avvenne un’ora buona dopo, l’uomo le preparò un th&egrave. Ne fece uno anche per sé. Per calmarsi. Si era lavato le mani ma sapeva che non avrebbe mai potuto lavar via quel sentimento, quella sensazione. -Perché l’hai ucciso?-, ancora quella domanda. -Perché ti ha colpita.-, disse lui. Era una verità parziale: l’aveva colpito per quello e per altre ragioni. Specialmente per altre ragioni ma non era necessario che la giovane sapesse quali. L’uomo sospirò. Era stanco e Laura era uno straccio. Lei lo guardò con assoluta disperazione. -Tu riuscirai a tornare a casa. Te lo prometto.-, disse l’uomo. -I miei mi daranno per morta ormai.-, disse la giovane. -Forse. In ogni caso, tu non morirai.-, la determinazione lo animava ora come fuoco. Ecco perché l’aveva ...
    ... fatto. Era profondamente stanco di vedere la gente di quella Città venire calpestata per il privilegio di pochi. Salvare quella ragazza era poco, pochissimo. Una minuscola cosa in confronto a ciò che avrebbe dovuto fare se avesse voluto liberare quel posto dai bastardi che vessavano la popolazione di quella città di dannati. Eppure era già qualcosa e parte di lui ne era incredibilmente fiero. -Forza. Andiamo a letto. Domani vedremo il da farsi.-, disse lui. Lei parve scuotersi. -Posso farmi una doccia, prima?-, chiese. L’uomo annuì. Perso nei suoi pensieri. Le indicò il bagno e poi si sdraiò sul divano. Continuava a rivedere quella scena, ancora e ancora. Un loop dell’orrore da lui stesso scatenato. Il coltello che entra nel collo, il sangue del tizio e il tremore e poi la lenta caduta accompagnata da lui. L’aveva ucciso’ Si alzò, prese il coltello. Prese a ripulire ossessivamente la lama Si tagliò un dito. ‘Cazzo!’. Sospirò. Era esausto e non avrebbe dovuto fare quel lavoro senza la lucidità necessaria. -Tutto bene?-, chiese Laura. Era dietro di lui. Si voltò. La giovane indossava un suo accappatoio, decisamente fuori misura per lei. Aveva i capelli bagnati e il viso preoccupato. -Tutto ok, sì.-, disse lui. Si scoprì improvvisamente eccitato. Si vergognò di esserlo. -No, non &egrave vero. Stai sanguinando.-, disse lei. Prese della carta da cucina e bendò il dito. -&egrave solo un graffio.-, minimizzò lui. Il tocco delle sue mani sulla pelle’ Si sentì ammaliato. Parte di lui ...
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