Linda la nerd – Capitolo 11
Data: 04/07/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... impallidendo. Adriano deglutì rumorosamente: di certo si stava pentendo di non avere avuto lui la verginella incapace al posto di Piera.
Senza distogliere lo sguardo, Linda passò la lingua sulla cappella. – Ti fa godere abbastanza, la tua piccola puttana? – aggiunse con una voce da gattina.
Probabilmente quando Michele lanciò un grido che sembrava un misto di piacere fisico e dolore psicologico modulato come il suono di una lamina di metallo che vibrasse fu il momento che perse completamente la sua dignità davanti a tutti i presenti. Ma quello venne probabilmente riconosciuto dalle loro menti solo molto più tardi, quando gli ormoni nei loro organismi sarebbero tornati a livelli normali. Il grido fu comunque paragonabile a quello di un leone, perché il pubblico improvvisamente tacque, Linda che li immaginava con i volti basiti, confusi, le braccia rimaste alzate, mentre si guardavano l’un l’altro. Ma la cosa ebbe vita breve: in pochi istanti dalle gole cominciarono a prorompere grida di incoraggiamento. Qualcuno fece un apprezzamento volgare, una ragazza implorò Linda di insegnarle, promettendole di ricompensarla con un cellulare di ultimo modello, ma in pochi istanti ogni vibrazione sonora sembrò allinearsi in un unico suono, ritmato, semplice ma che riempì il cuore della bionda più di quanto lei stessa stesse facendo con le palle di Michele.
– Lin-da! Lin-da! Lin-da!
La ragazza dovette trattenere le lacrime.
Michele, al contrario, non sembrò dello stesso ...
... avviso riguardo al proprio seme. Linda se ne accorse grazie alla mano che aveva tenuto appoggiato sulle palle del ragazzo ancora prima che lui inclinasse la testa all’indietro, rattrappendosi nelle spalle, biascicando senza fiato che stava per venire.
Non l’avrebbe fatto, o almeno non fino a quando Linda non glielo avrebbe permesso: non sarebbe arrivata seconda ad una stupida gara di pompini, battuta da una zoccola il cui unico pregio erano i capelli rossi. Stringendo la base del cazzo come gli aveva insegnato Tommaso il venerdì precedente, al termine della migliore sessione d’amore della storia dell’universo, la ragazza sperò di non essere arrivata troppo tardi. Abbandonò la cappella, per non stimolare troppo il ragazzo, e cominciò a baciare il lato sinistro dell’asta dell’uccello come se lo stesse venerando, come se nel momento dell’eiaculazione fosse ancora più prezioso.
Il suo giudice lanciò un paio di grida che zittirono il tifo da stadio che si alzava dagli spettatori. – Sì, cazzo, sì! – urlò al cielo con tutta la sua voce. Lo strillo si spense in una serie di rochi ansimi e qualcosa che sembrarono un paio di singulti di pianto.
Linda continuò a baciare e leccare l’asta con l’espressione di qualcuno che stesse gustando un eccellente ghiacciolo, sorridendo soddisfatta. Il cazzo ormai aveva iniziato già da qualche secondo a spandere nell’aria un odore di sesso pesante, qualcosa che aveva sentito solo quando passava le ore a fare l’amore con Tommaso, sebbene l’olezzo ...