Su, dai, fammi il culo!
Data: 29/06/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69
... non importa è bellissimo stare così, sotto di lui.
“Ha i detto che baciavo benissimo...”.
Non mi fa finire la frase che la sua lingua mi arriva in gola. Ci baciamo a lungo, mentre pompa con vigore, il cazzettino mi gocciola, bagnando le pance di tutti e due, fra le quali è schiacciato.
“Polly, mi stai bagnando tutto, pisci come una donna...”.
“Ah, si, dopo ti pulisco...”.
Mi alza come un un fuscello, mi gira sulla pancia, mi tira su, alla pecorina e mi penetra di nuovo.
“Voglio guardarti il culo!” esclama.
Mamma mia, puoi guardare quello che vuoi, farmi quello che vuoi!
Pianta le dita nei fianchi, sono morbido, gli torna bene, adesso vuole venire, aumenta il ritmo.
Splat splat splat! Ad ogni colpo mi esce un urletto, istintivo, femminile, lo incito a cavalcarmi come se fossi una cavallina selvaggia col suo stallone.
“Uh uh uh… dai L., sbattimi, daiii!”.
Quando viene spinge forte e lo tiene lì, quasi volesse farmi arrivare la sborra al cervello, respira che sembra un mantice.
“Brava Polly, brava!”.
Avverto perfettamente gli spasmi potenti, gli schizzi profondi.
Adoro la sborra nell’intestino, non finirò mai di dirlo.
È talmente bello che mi stringo appena il cazzo e vengo anch’io, è forte, quasi mi viene da piangere.
Restiamo lì sdraiati, poi, siccome gli avevo detto che lo pulivo, inizio ...
... a leccarlo, dal collo, le ascelle, poi giù, il petto, la pancia impiastricciata, come una cagnetta affamata, quando arrivo al cazzo lo succhio come un pazzo. In un baleno è di nuovo duro: “Ma così vengo di nuovo...” mi dice.
“Ma perché, ti dispiace?” gli rispondo.
Silenzio assenso.
Sono bravo con la bocca, modestamente.
Non ci vuole molto, lo bevo tutto mentre sibila e si inarca come un serpente dopo avermi afferrato per i capelli.
“Ora però dobbiamo andare, è molto tardi” domattina mi devo alzare presto.
“Va bene” fa “la prossima volta ti leggo al letto e ti sistemo”.
“Non vedo l’ora!”.
Verissimo, non vedo proprio l’ora.
Mi accompagna a casa, poi mi dice che la settimana dopo si potrebbe tornare lì, se non si può ha un posto lui ma non è così comodo, gli rispondo che così, di sera non c’è problema, magari si trova una scusa plausibile e si resta fino al mattino, così mi lega e fa tutto quello che vuole, ridiamo.
Entro in casa quatto quatto, mi do una passata sotto la doccia e vado a letto.
Il dolorino nella pancia e al culo mi fa ripensare a quello che ho fatto, sono proprio una zoccola mi dico, felice.
Il giorno dopo in casa mi domandano come mai ho fatto così tardi e io: “Ho incontrato L., un amico delle medie, abbiamo fatto un giro e ricordato i vecchi tempi…, li abbiamo proprio ricordati bene!”.