1. Su, dai, fammi il culo!


    Data: 29/06/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... culo, tirati su Polly…”.
    
    “Ti va di scendere? Mi appoggio alla macchina, te lo do se facciamo così… ah ah ah”.
    
    “Ma ci sono quelli” fa lui.
    
    “E’ proprio questo il bello… magari mi faccio anche loro...”.
    
    L. non è molto convito ma con la fava dura che si ritrova non può fare a meno di acconsentire.
    
    La cosa mi arrapa, ho fatto qualsiasi cosa davanti a persone che stavano a guardare, tra l’altro sono quasi sicuro che fra quelli che sono lì c’è qualcuno che mi conosce, che mi ha già visto.
    
    Nudo fra le auto, come quella sera al parcheggio dei camion, quando ho spinto il culo fuori dal finestrino e quelli che erano con me lo hanno messo in “vendita”, solo che quella sera faceva un freddo cane, oggi si sta bene.
    
    Prima di scendere infilo le scarpe, sono l'unica cosa che ho addosso, sculetto fino al cofano, poi mi abbasso, appoggiandomi sui gomiti.
    
    La nottata è luminosa, la luna è a tre quarti ma emana una bella luce.
    
    Quando mi viene voglia di cazzo, il culo lo richiede e mi arrivano questi attacchi di troiaggine, di essere femmina puttana, di esibizionismo, non capisco più niente.
    
    Sono bagnato come una zoccola, L. mi entra dentro che è un piacere, mi sbatte con forza, arriva allo stomaco, urlo, gemo, lo faccio apposta, per farmi sentire da quelli che, nel buio, ci stanno osservando, magari col cazzo in mano.
    
    Ora li vedo, sono almeno quattro, arriva un filino di paura, ma a L. no, è grande e grosso, appare solamente un po’ scocciato però va avanti a ...
    ... pompare, a darmi tutto il suo cazzo che mi piace tanto.
    
    Quelli prendono coraggio ed iniziano a parlare, in breve agli insulti: “Froci, maiali… ora veniamo anche noi a incularvi… ”.
    
    Già i maiali siamo noi!
    
    L. si stufa, lo tira fuori: “Su, Polly, entra in macchina, andiamo via!”.
    
    Obbedisco subito, non va più neppure a me di restare, però se L. me lo avesse ordinato mi sarei fatto sbattere da quella gente.
    
    Sgommiamo via, l’auto è potente e ci mettiamo un istante.
    
    Lui l’ha rimesso dentro, io sono ancora completamente nudo.
    
    “Però dobbiamo finire” mi dice.
    
    “Certo che dobbiamo finire, ma in macchina no, so io dove… però bisogna attraversare il paese, andare a casa mia… mi devo rivestire”.
    
    “Ma no, è notte non c’è nessuno in giro, copriti con quella...”.
    
    Convinto abbasso il sedile e mi copro con la copertina che è appoggiata sul lunotto posteriore.
    
    Ne frattempo allungo le mani e gli accarezzo il pacco. Il culo insoddisfatto e semiaperto mi prude desideroso.
    
    In effetti non incontriamo quasi nessuno, a casa mia c’è silenzio, dormono tutti. Io, rischiando non poco, scendo con la sola coperta arrotolata addosso, socchiudo la porta di ingresso cercando di non fare rumore, appese lì accanto ci sono delle chiavi, prendo quella della grande abitazione dei nonni, adesso vuota, poi mi dileguo, ho il cuore in gola ma nessuno si è svegliato.
    
    In quella antica casa ne ho già combinate di tutti i colori, con i vari Maschi, soprattutto con R. e M..
    
    Inculate, ...