1. I collant di mia zia - 1


    Data: 28/06/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Maurocollant, Fonte: Annunci69

    ... l’intenzione con cui zia me l’aveva posta fu…”zia mi prendi in giro…? Dai non scherzare che mi vergogno..”
    
    “Credevo volessi farlo” – disse lei
    
    “beh se a te non dispiace, potrei farlo, ma mi vergogno un po’” - le risposi
    
    “dai prova ti do il permesso, non devi preoccuparti, è una cosa che rimane fra di noi” - mi disse lei.
    
    Questo mi incoraggiò anche se non fece venir meno il senso di vergogna di farlo, andai in bagno convinto di trovare là l’oggetto del mio piacere, ma zia mi richiamò e mi disse di andare in camera e sul comodino c’erano un paio di collant nuovi ed una sottoveste.
    
    Zia mi aveva visto anche con la sottoveste ed aveva pensato che anche quello fosse un oggetto che mi piaceva, assecondai la sua scelta e sotto il suo sguardo attento, mi spogliai, cercando di mettermi in modo che non mi vedesse il cazzo.
    
    Indossai i collant con attenzione sempre girato di schiena a lei cercai di tirarli su come avevo imparato a modo mio, ma lei intervenne con i necessari consigli, dicendomi di infilare la mano facendolo scorrere verso l’alto affinchè non facesse grinze, provai ma per certe cose ero ancora inesperto.
    
    Si avvicinò a me e con fare esperto fu lei ad infilare la mano nella calza e prendendola anche per il bordo, fece quel movimento che mi aveva descritto e che, in effetti, faceva tirare bene il nylon ed evitava le pieghine., però, così vicina non potè non osservare l’eccitazione del mio sesso che sicuramente con la sua mano si fece ancora più ...
    ... forte.
    
    Ero imbarazzatissimo ed ero eccitatissimo, fare quella cosa con il permesso di mia zia, anzi, anche con i suoi consigli, mi stava mandando in visibilio, mi sembrava che se non mi fossi segato entro cinque minuti avrei potuto sborrare anche senza metterci la mano.
    
    Finita l’operazione collant, ed infilata la sottoveste, coprii la mia visibile erezione che, comunque si intravedeva sotto la sottoveste, fu allora che mia zia mi fece la domanda che da quella volta venne abbastanza ricorrente….”ma sei omosessuale..?” (il termine gay non era poi così ancora in uso)
    
    Non mi aspettavo questa domanda, e sapendo del piacere che spesso provavo con il mio amico a segarci assieme, e non solo, rimasi un po’ interdetto, a dire il vero io, quella stessa domanda, non me l’ero mai posta, tanto consideravo un gioco quei momenti trascorsi con il mio amico.
    
    “No zia, perché me lo chiedi”, le risposi.
    
    “Perché mi sembra strano che tu voglia indossare queste cose e, soprattutto che indossandole ti venga duro”, mi disse lei in modo esplicito.
    
    “Beh no, mi piace sentire il contatto delle calze, ma sono anche sicuo che mi piacciono le ragazze e non i ragazzi” dissi questa mezza verità per non porre fine a quel gioco che stava iniziando e che non volevo finisse con quella semplice domanda che zia mi aveva posto.
    
    Non so se fu soddisfatta di quella risposta, penso di no, anche perché in seguito fu la domanda più ricorrente che mi sentii fare da lei.
    
    “E ora che fai?” mi chiese
    
    “Sto qua ...
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