1. La prova dei nove - parte prima


    Data: 24/06/2020, Categorie: Etero Autore: Malandrina, Fonte: Annunci69

    ... di scaricatori di porto, di essere lanciata nuda dentro un carcere pieno di ergastolani, di essere ceduta come trofeo di guerra ad un esercito appena uscito da mesi di trincea.
    
    Apro la finestra, e il gelo della giornata improvvisamente invernale mi travolge ogni impeto. Piove, anzi, diluvia. Chiudo e riapro le tende sperando di aver avuto un’allucinazione, ma devo presto rassegnarmi. Se c’è una giornata sbagliata per andare al parco, per andare a fare la mignotta provocante in cerca di cazzo per fratte, è chiaro che è proprio oggi.
    
    Non faccio a tempo a girarmi verso il mio Padrone con gli occhi di una cucciola sperduta a cui è stato tolto il cibo che lo sento ridere sguaiatamente. Lui, ovviamente, sapeva benissimo delle condizioni metereologiche. Protesto quasi fino alle lacrime trattenute da un nodo in gola di indecenza e frustrazione ma lui si avvicina, mi incolla alla finestra nuda con un bacio profondo e umido e, schiacciandomi le tette contro il vetro gelato mi rassicura dicendo di non preoccuparmi, sarà solo più umiliante la figura di disperata puttanella che farò, più fangosa la monta a cui, con un po’ di fortuna, potrei essere sottoposta, e più tranquillo farmi scopare da sconosciuti in un parco dove sicuramente non ci saranno bambini e, speriamo, stupidi moralisti.
    
    Poi, mi lascia nuda, in piedi in mezzo alla stanza ed entra nella mia stanza armadio, che poco ha da invidiare al più elegante dei sexy shop trasgressivi del mondo. Ne esce fuori con quelli che ...
    ... saranno i miei indumenti, anche se tra le sue mani grandi e forti si capisce chiaramente che nulla delle mie pubende sarà coperto.
    
    Mi vesto con cura davanti a lui che ha di nuovo il cazzo duro e pulsante e si diverte a sventolarlo orgoglioso di fronte a me, come la carota davanti ad una mula per farla proseguire più solerte.
    
    Mi guardo allo specchio e sento chiaramente la mia fica piangere eccitata dall’idea di essere vista in quelle condizioni da sconosciuti in un parco desolato e uggioso.
    
    Le scarpe sono ovviamente uno stivaletto alla caviglia con tacco e suola a carro armato, uno dei tanti che mi ha regalato proprio per le situazioni campestri. Da essi la mia lunga gamba si arrampica affusolata verso i fianchi avvolta da una autoreggente con alcune maglie sapientemente rotte e formare buchi che da una parte degradano ulteriormente la mia immagine, dall’altra lasciano la mia pelle candida litigare eccitantemente con lo scuro della trama. Sopra al delizioso ricamo burlesque delle autoreggenti, il mio culo candido sboccia nudo, scoperto e disponibile come la mia fica, liscia e rosea esposta al vento e allo sguardo. Se non fosse per il gonfiore rosso e lucido della mia più morbida e cedevole carne, l’immagine sarebbe di candore erotico, invece che di impunita e bramosa troiaggine. Salendo ancora, la curva delle mie chiappe sode e tonde sparisce apparentemente timida sotto un cortissimo trench nero, striminzito, avvitato e scollato abbastanza da far vedere quasi fino ...