1. La prova dei nove - parte prima


    Data: 24/06/2020, Categorie: Etero Autore: Malandrina, Fonte: Annunci69

    ... insieme è quella benzina sul fuoco che mi rende sua puttana, sua concubina e sua fellatrice. La mia fica è completamente nelle sue mani, io non ho più alcun potere su di essa.
    
    Mi dice che se voglio cazzo, dovrà essere davvero brutale, indecente, irrispettoso e fugace come si conviene ad una troia del mio calibro. Niente convenevoli, niente drink, caffè, sguardi. Mi ha sempre detto che per quanto sono troia io dovrei camminare nuda per strada col cartello “FICA GRATIS” “PUTTANA IN OFFERTA” “SCOPARE SENZA CHIEDERE” appeso al collo e alla schiena. Sento la sua cappella pulsarmi durissima in gola mentre mi preme il naso sul suo scroto. Ormai avvezza a quell’abuso mi dilato ancora di più incurante dei conati, come a cercare di inglobare nelle mie fauci di puttana anche le sue palle grosse e produttive, che vorrei sempre ringraziare così per tutto lo sperma con cui mi nutrono.
    
    “Domani ti porto al parco, sarai vestita come le peggiori puttane di strada, lo attraverserai sola da un’entrata all’altra. E quello che succede succede.”
    
    I fiotti copiosi di sborra calda e densa mi obnubilano la mente e riempiono lo stomaco mentre materializzo chiaramente l’immagine che il mio padrone ha nella sua mente. Vuole evidentemente che io vada a istigare qualche maniaco, qualche porco maiale spietato, affinché mi salti addosso e mi trombi senza remore nel fango e tra i cespugli. Quell’amplesso brutale e primordiale che era la norma nei tempi preistorici, consumato ferocemente tra una ...
    ... femmina in calore e un maschio rozzo ed eccitato dagli odori di sesso presenti nell’aria.
    
    Il suo coito è più irruento del solito e come spesso comunque accade non ne controllo i getti e ne lascio spruzzare un po’ fuori dal naso, mentre insisto tenace con le mia labbra aggrappate alla base del suo cazzo. Voglio che sappia che lo ringrazio per il permesso di farmi abusare da sconosciuti al parco come la cagna che sono, e dunque avvolgo le sue palle tra le mani premendo il perineo per far uscire ogni goccia di quello sperma che è mio di diritto, anche se sono poco più di quello: il suo sborratoio.
    
    Trattengo a stento l’orgasmo e batto i piedi mugolando per fargli capire che se continua a sfiorarmi labbra e clitoride con il suo dito umido finirò per godere, e per quanto la mia mente sia squagliata dalla voglia di orgasmo, sarebbe terribile finire in punizione proprio ora che ho estorto a colpi di gola quell’impura e indecente promessa.
    
    Come ogni post-coito, dopo aver pulito il mio padrone con vorace meticolosità, mi giro a fica ben aperta per fargli verificare di non aver goduto. Il mio corpo giovane e liscio sotto le sue mani esperte e mature ansima e pulsa ansioso di fargli capire, tra capezzoli di marmo e carni rosse e palpitanti che i suoi orgasmi sono ancora tutti lì dentro, che aspettano il suo capriccio per esplodere.
    
    “Camminerai per il parco e attirerai l’attenzione come una vera cagna in calore. Farai un percorso alternato tra evidente esposizione e anfratti, ...
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