1. Due amiche nei guai (1° parte)


    Data: 12/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mads19, Fonte: Annunci69

    ... che aveva osservato fino a qualche istante prima.
    
    Marina non aveva mai amato le sue mani: le trovava troppo secche e soprattutto non le piacevano quelle dita così lunghe e affusolate, ma ora invece sapeva che quel suo “difetto” le sarebbe tornato utilissimo… Dovette faticare veramente tanto, perché la posizione da cui operava non era certo agevole, e sembrava proprio che quei maledetti nodi non volessero saperne affatto di allentarsi, ma alla fine le dita di Marina, quelle che fino a quel giorno lei stessa non aveva mai apprezzato, ebbero la meglio e i nodi cominciarono a cedere.
    
    Di lì a poco Giorgia sentì i suoi polsi finalmente liberi. Le corde stavano ormai cominciando a farle veramente male, e il sollievo che provò in quel momento fu veramente notevole. Non era ancora finita, perché c’erano da sciogliere anche le altre corde che le legavano il busto e le braccia allo schienale, ma il più era fatto: facendo scorrere lentamente le braccia riuscì a portare le mani davanti a sé, massaggiandosi per un attimo i polsi sui quali erano rimasti dei vistosi segni rossi, e piegando la testa in avanti poté stringere la bandana con le dita e, con un po’ di fatica, liberarsi finalmente la bocca dal bavaglio.
    
    Restò ferma per qualche secondo, per respirare a pieni polmoni. – Marina, ce l’ho fatta! – sussurrò all’amica, che nel frattempo, esausta per lo sforzo che aveva dovuto fare per sciogliere le corde di Giorgia, si era quasi accasciata per terra. – Adesso cerca di spostarti ...
    ... qui davanti a me, e io proverò a liberare anche le tue mani. – proseguì.
    
    Marina, che era ancora completamente legata, strusciò sul pavimento e, arrivata davanti a Giorgia riuscì a mettersi in ginocchio, portando i suoi polsi all’altezza giusta perché potessero essere raggiunti dalle mani della sua amica. L’operazione fu abbastanza complicata, perché anche i nodi delle corde di Marina erano stati stretti con molta forza, ma la caparbietà di Giorgia alla fine ebbe il sopravvento, il che le permise di lasciare definitivamente da parte la disperazione che l’aveva attanagliata fin lì.
    
    Con le mani finalmente libere le ragazze riuscirono a sciogliere anche i nodi delle altre corde che avevano intorno al busto, alle gambe e alle caviglie, e in una decina di minuti completarono l’opera. Alla fine si ritrovarono in piedi, si guardarono per un attimo negli occhi con un’espressione mista fra pianto e riso, e ad entrambe venne spontaneo cercare l’abbraccio dell’altra.
    
    – Marina, perdonami! Non volevo coinvolgerti in questa storia! Sono stata una pazza, lo so, ma sentivo che qui c’era qualcosa di losco… Sono dei contrabbandieri e trafficanti di droga. Sono riuscita a scoprire le prove, ma mi hanno catturata prima che potessi chiamare la polizia! – singhiozzò Giorgia, appoggiando la testa sulla spalla della sua amica, mentre le lacrime stavano tornando ad uscire abbondantemente dagli occhi. – Ma perché sei venuta a cercarmi? Hai messo in pericolo anche te stessa. Mi sento così in ...