Un uomo che ti cambia la vita - capitolo 2 - Racconti Erotici

Un uomo che ti cambia la vita - capitolo 2

... agli adulti.

Non riuscii a resistere alla tentazione di leggere il contenuto della email.

“Caro Jacopo, il motivo della rinnovata intensità emotiva delle ultime storie e che tu rilevi, è dovuto all’azione di stimolo sulla mia fantasia determinata dalla nostra amicizia.

……azione singolare e inconsueta che desta in me stupore.”

Nessuna risposta da parte di Jacopo o almeno nessuna risposta salvata nel suo account di posta elettronica.

Raggelai dopo aver letto quelle parole e dovetti concentrarmi a lungo per coglierne l’effettiva portata.

In realtà le parole potevano essere lette come allusive ma avevano anche contorni indistinti che si prestavano a facili equivoci.

In fondo avrei mai potuto giudicare mia moglie se mai mi avesse tradito con Jacopo?

Quanto a lui, non avevo alcuna prova che avesse eventualmente colto la sospetta e suggestiva allusività del messaggio di mia moglie.

Decisi di non indagare e preferii rimuovere l’episodio, forse per paurosa codardia, forse per eccessiva indulgenza.

Dopo due giorni, stavo andando nella stanza di Jacopo all’università, quando dalla porta socchiusa udii distintamente la voce di uno degli studenti che frequentavano i corsi di entrambi, forse il più bello tra gli studenti dell’università, che diceva a Jacopo che non poteva far finta di non capire quello che lo studente provava per lui, che non poteva dimenticare quello che tra di loro c’era stato e che pretendeva delle spiegazioni.

Rimasi paralizzato, ...

... sbigottito per il gioco perverso della sorte che mi aveva, nel volgere di così breve tempo, messo di fronte tutta l’apparente ambiguità di Jacopo.

Ancora una volta una codardia fitta di timori condizionò il mio agire spingendomi nella stanza di Jacopo per interrompere quella conversazione, perché non avevo il coraggio di ascoltarne il seguito che prevedevo davvero doloroso per me.

Quando restammo soli io e Jacopo, limitandomi a riferirgli quanto avevo appena ascoltato, senza attendere le sue spiegazioni, lo investii con una spietata durezza, accusandolo di essersi insinuato nella mia vita, nei miei affetti, nel mio lavoro, usandomi per soddisfare il suo Ego narcisistico.

La persona che avevo davanti mi appariva improvvisamente avvolta in un’aura di ambigua doppiezza.

Usai parole di una inusitata spietatezza, irragionevoli viste le circostanze ma che forse trovavano fondamento nella incredibile coincidenza legata alla email di mia moglie e al colloquio con lo studente, che estremizzava deformandoli i fatti.

Jacopo scoppiò a piangere piegandosi su sé stesso, squassato dai singhiozzi. Non ho mai visto nessuno piangere con tanta disperazione.

“Hai dimostrato di avere la peculiare quanto inequivocabile abilità di fraintendere tutto, anche oltre ogni limite di fraintendimento! Quel ragazzo è un mitomane, mi sta tormentando da quando sono arrivato in questa università, forse vuole semplicemente ottenere dei vantaggi da me.

Confesso di essermi lasciato sedurre dalla ...