1. Un uomo che ti cambia la vita - capitolo 2


    Data: 13/06/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fedex2019, Fonte: Annunci69

    ... del sole.
    
    La prima riflessione, la più violenta, la più dolorosa, mi portò a censurare l’illusione, vagheggiata mentre suonavo il piano, di poter vivere in un eterno presente.
    
    Non esiste l’oblio del passato, non si può ridurre il passato ad un cimitero abbandonato.
    
    E poi, considerai che l’ascolto del proprio cuore può diventare un’esperienza angosciante ed estraniante: è quello che stava accadendo a me nelle ultime settimane.
    
    Volevo evitare di essere toccato, anche solo sfiorato, da ciò che mi era estraneo.
    
    La vita umana necessita del sentimento di appartenenza, dell’identità, della famiglia: appartenenza alla cultura familiare, condivisione di un mondo, genealogia, discendenza.
    
    Non esiste vita umana senza la memoria delle sue radici, senza un codice familiare nel quale riconoscersi. Era in quei codici che io volevo rifugiarmi, nell’appartenenza al mio mondo, quello che avevo costruito con diligenza e impegno.
    
    Quando, tuttavia, il sentimento di appartenenza prevale su quello di libertà, si genera infelicità nella propria vita, che nel nome dell’adesione conformistica alla propria cultura di provenienza finisce per sacrificare la propria libertà all’esigenza della propria sicurezza. In questo caso tutto ciò che oltrepassa il confine è vissuto come fonte di minaccia permanente: Jacopo rischiava di diventare una minaccia per me. Jacopo era oltre il confine.
    
    Se, però, il desiderio di appartenenza include la vita individuale in una famiglia, offrendole ...
    ... protezione e sicurezza, esso non può pretendere di esaurire la vita nella sua interezza: Jacopo era l’altro che volevo includere nella mia vita per vivere la mia vita nella sua interezza.
    
    In fondo, l’esistenza umana non è e non può essere solamente desiderio di appartenenza e di rassicurazione, ma è anche spinta all’erranza, desiderio di libertà.
    
    Il desiderio di erranza è desiderio di libertà, desiderio del viaggio, dell’avventura, del superamento del confine.
    
    Queste le riflessioni che mi hanno accompagnato durante il viaggio di ritorno a casa, prendendomi per mano e conducendomi verso Jacopo, nel desiderio di accoglierlo nella mia vita, per superare insieme il confine, la frontiera, per poi spingermi lontano da lui.
    
    Del resto la mia natura mi ha sempre portato verso l’erranza per il mondo, la vagabondia, lo spaesamento che cercavo nei miei viaggi: dal Monte Kailash, alla Valle dell’Omo, dal Rio Solimoes, all’Orissa, al Mustang, e poi mille altri luoghi, città, deserti, mercati, villaggi. Per scoprire nuove albe e nuovi tramonti, nuovi suoni, nuovi colori, il nuovo fluire di un fiume, le ombre nuove di una foresta, sempre per andare oltre il confine e scoprire nuovi orizzonti, per sperimentare la libertà.
    
    Non era forse lo spaesamento l’essenza che ricapitolava le emozioni sollecitate dal romanzo che Jacopo mi aveva regalato? E non si proponeva lui a riaccompagnarmi per mano dallo spaesamento alla realtà?
    
    Eppure, la libertà non è solo esperienza di liberazione, ...
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