L'anello magico
Data: 28/05/2020,
Categorie:
Etero
Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69
... avevo quindici anni e… i capezzoli erano visibili in rilievo. “Ma con le tette che si ritrova se ne va in giro senza reggiseno?” qualcosa si smosse nei pantaloni. «Dille pure che va tutto bene, grazie».
«Bene» fece, e rimase sulla porta. Seguì una pausa imbarazzata. «Mi fai entrare?».
Il suo piglio mi salvò dal rimanere impalato a fissarle le tette, «Oh?… Si, scusa. Accomodati» fu la mia reazione automatica e mi feci da parte.
Non potevo credere alle mie orecchie. Per la prima volta non mi aveva dato le spalle l'istante dopo che le avevo rivolto la parola… e mi aveva chiesto anche di entrare! Il cuore mi andò a mille mentre lei mi passò di fronte e ancheggiò fino al divano. Chiusi la porta lo sguardo fisso sul suo culetto fasciato dai jeans e sulle gambe lisce. Valentina si accomodò sul divano e io mi sedetti sulla poltrona di fronte.
Chiacchierammo raccontandoci di come avessimo trascorso l'estate. Le raccontai qualcosa riguardo il mio lavoro al negozio e lei prese a parlami delle sue sessioni d'esame.
Intanto il mio sguardo correva al suo corpo ogni volta che distoglieva gli occhi dai miei e ben presto non badai più al contenuto del discorso, mantenni tuttavia un'espressione di apparente interesse, allenata in anni di scuola.
“Cavolo non sono mai riuscito a intrattenere con lei un discorso che durasse più di cinque secondi, e adesso questa gnocca se ne sta seduta sul mio divano coi vestiti aderenti e le gambe al vento”.
Parlando di gambe al vento, ...
... Valentina, in risposta a una mia ignorante domanda sul suo corso, si risistemò sul divano e accavallò le gambe facendomi apprezzare il suo profilo dalla natica alla caviglia.
“Ho bisogno di fermarmi un attimo”, «Vuoi che ti offra qualcosa da bere?».
«Prendo un chinotto, se ce l'hai»
«Dovrei… vado a vedere»
Andai in cucina sperando così di darmi una calmata.
“E adesso cosa dovrei fare? Tornare di la, sedermi vicino a lei e cercare di circuirla? Potrei chiamare il genio… no! Se quel pazzo piombasse in casa ora manderebbe tutto a puttane”
In un paio di minuti preparai tutto. Il chinotto non era in frigo, così ci aggiunsi del ghiaccio, per lei che ancora soffriva il caldo. Un respiro profondo, “Fatti forza”.
Misi tutto su un vassoio e tornai in salotto. Il divano dava le spalle alla porta della cucina, ma non si vedeva la chioma bionda emergere dalla spalliera. Mi avvicinai passando a lato del divano, “Sarà andata in ba…”.
Valentina stava prona sul divano, intenta a guardare il cellulare. Già che mi stava dando la schiena il mio occhio cadde sul suo sedere e sulle sue cosce toniche. Mi schiarii la voce, «Ho portato da bere!».
«Ah!». Valentina si alzò sollevando il bacino. Le gambe dei pantaloncini le si infilarono tra le natiche, e per un istante rimase a quattro zampe col sedere sporto verso di me.
“Cazzo! Ora le salto addosso… Trattieniti!”, ma il mio amico prese quest'idea molto sul serio e cominciò a gonfiarsi.
Valentina si mise seduta e guardò ...