1. L'anello magico


    Data: 28/05/2020, Categorie: Etero Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69

    ... verso la mia persona, che intanto era rimasta impalata col vassoio in mano e un bozzo che le cresceva tra le gambe.
    
    Poggiai il vassoio sul tavolino e mi fiondai subito sulla poltrona.
    
    Continuammo a chiacchierare e cercai di darmi una calmata. Il cuore mi rimbombava nei timpani e l’ansia non mi aiutava per nulla a sciogliere le mie… rigidità.
    
    Valentina, intanto, continuava a parlare giocherellando con una ciocca bionda. «Certo che anche qui fa davvero caldo» e si tirò il colletto.
    
    “Il condizionatore… non ci ho neanche pensato e…” e dovetti piegarmi in avanti per nascondere l'imbarazzante forma che il cavallo dei miei pantaloni aveva assunto, disegnando una banana che andava dal pube all'anca.
    
    Quando Vale si era portata la mano al petto lo sguardo mi era caduto ancora una volta sul suo seno. I capezzoli puntavano con forza contro il tessuto della maglietta.
    
    Valentina smise di parlare e si morse il labbro. Mi guardò un attimo poi si tirò in piedi. Io la seguii con lo sguardo e dovetti torcere il collo all'indietro per continuare a seguirla senza finire per scoprirmi.
    
    Venne verso di me e a quel punto non potei più sostenere quella posizione, che stava diventando quasi più ridicola di quello che cercavo di nascondere, e finì col ritirarmi dritto col busto. «C-cosa c'è?».
    
    «Volevo andare in bagno, magari mi aiuta a rinfrescarmi» lo sguardo di Valentina, dai miei occhi, si spostò più in basso. Mi sentii morire. Trattenni il respiro e guardai per terra, in ...
    ... attesa di essere svergognato.
    
    «e sembra che anche il tuo amico abbia bisogno di sbollire»
    
    Rialzai lo sguardo verso il suo, ma i suoi occhi puntavano ancora in basso. Poi alzò lo sguardo e sorrise, «Vedrò di farmi perdonare, allora».
    
    Io intanto cercavo di sprofondare nell'imbottitura della poltrona. «Vale?» sussurrai.
    
    Si mise in ginocchio e si infilò col busto tra le mie cosce. Afferrò l'orlo dei pantaloni e iniziò a slacciarmi la cintura.
    
    «Vale!?», piantai le unghie nei braccioli mentre le sue mani si infilavano nelle mie mutande e portavano alla luce il mio cazzo, già eretto e scappellato. Tra le sue manine mi sembrava grosso come quello di una pornostar.
    
    Valentina prese a massaggiarlo piano, «Ma guarda che bel cazzone».
    
    “Sto sognando, non sono sveglio” trattenni il respiro e chiusi gli occhi, “Sto sogna…”
    
    Le sue morbide labbra si avvolsero intorno al mio glande con un lungo mugugno di piacere.
    
    Una sferzata di energia mi risalì lungo la schiena. Fissai il soffitto con la testa incassata nelle spalle.
    
    Le sue labbra scivolavano sulla cappella e la lingua ci girava attorno.
    
    Cercai di calmarmi, concentrandomi sul fantastico momento. Era meglio lasciar perdere il perché stesse avvenendo.
    
    Tornai a guardarla. Gli occhi chiusi e le labbra strette attorno al mio cazzo. Il calore della sua bocca mi avvolgeva tutto mentre con la mano mi massaggiava le palle. A ogni affondo si spingeva in gola un altro po' del mio membro prendendolo quasi tutto.
    
    Ormai ...
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